Il cromosoma Calcutta

Impianto sontuoso, barocco, con diversi piani temporali e tantissimi fatti e personaggi (storici e/o di fantasia) per esitare in un finale inconsistente, condensato in poche righe ed anche un po' banale. 3 stelle per l'indubbia abilità di scrittura e nel maneggiare i diversi registri.

Valutare questo libro mi mette abbastanza in crisi, perciò partirò dall'inizio: ho deciso di acquistarlo dopo aver letto un articolo che raccoglieva diversi libri di fantascienza, particolari e un po' di nicchia. Ora, io tutta questa fantascienza non l'ho vista. Ogni tanto si menziona Ava, un super computer che non so com'è fatto e non ho capito a cosa serva, oltre a dare il via allo svolgersi della trama. Premesso questo, decidiamo di classificarlo come "narrativa speculativa" e andiamo avanti. L'altro motivo per cui ho optato per questo romanzo è stata l'ambientazione indiana, paese che mi affascina e che non ho mai conosciuto nemmeno nei libri. Ecco, mi è sembrato che questa atmosfera fosse resa molto bene, tra i rumori delle strade affollate, il caos delle persone in viaggio per Calcutta e gli odori dei mercati. Ora, cosa succede in questo futuro non meglio specificato e in questa frenetica Calcutta? Beh, il nostro protagonista, Antar, si imbatte in una tessera mezzo distrutta di un suo ex collega scomparso nel 1995 e sfrutta Ava per tentare di capirne di più. La quarta di copertina ci fa pregustare quasi una spy story, ma quel che ci troviamo davanti è un immenso flashback che occupa il 90% del libro. È un male? Di sicuro è ciò che mette in crisi la mia valutazione: leggendolo poco alla volta nei tempi morti dell'università non mi sono pesate le lunghe digressioni, i capitoli inutili ai fini del procedere della storia ma caratterizzanti dei rapporti tra i personaggi, le promesse della sinossi mantenute nelle ultime venti pagine, il finale in cui la storia non finisce (dopo che te l'hanno menata per tutto il libro). Ho potuto apprezzare meglio le voci narranti del passato, in cui l'uomo scomparso ci viene mostrato nella sua ricerca circa il Cromosoma Calcutta, i rapporti ben costruiti intrecciati in una rete che si stringe su Calcutta, portando dei perfetti sconosciuti a condividere conoscenze, paure, misteri che avvolgono le ricerche sulla zanzara della malaria. Infine, mi è piaciuta l'idea del Cromosoma Calcutta, che si basa sulla trasmissione della malaria per curare l'ultimo stadio della sifilide e che affonda le sue radici nella pazzia che affligge le persone curate con questo metodo. Pazzia che potrebbe contenere il segreto per l'immortalità e che, neanche a dirlo, è l'aspetto più spoiler, più interessante e meno sviluppato di tutta la storia.

Questo libro di Amitav Gosh, così piccolo rispetto alla sua scrittura fluviale, ma così concentrato, è un autentico gioiello di fantascienza e Storia, trascendendo da entrambi i generi. La storia su più piani temporali ha il pregio di appassionare il lettore e invitarlo a scovare raccordi, indizi, a fare ipotesi per spiegare una trama che dall'inizio alla fine del libro, non darà forse vere risposte ma saprà comunicare. I personaggi del libro si muovono in un India gigantesca, inesnsibile, appiccicaticcia e immutabille nonostante i secoli ed il progresso. Personalmente sono tornato a leggere più volte questo libro negli ultimi 15 anni ed ogni volta è riuscito a totalizzare la mia attenzione