Romanzo che ti cattura sin dalle prime pagine con l’atmosfera malinconica della stazione che fa da sfondo. La storia di ciascuna donna delle cinque donne è apparentemente diversa ma rivela necessità e desideri comuni. Ció che non mi è chiaro è il mancato dialogo fra le donne (che all’inizio c’era) ed anche il mancato finale. Nonostante questo consiglio la lettura perchè fa riflettere su determinate tematiche inerenti alla figura di donna
Cuccette per signora
Stazione ferroviaria di Bangalore, India. Akhila, single quarantacinquenne da sempre confinata nel ruolo di figlia, sorella, zia, è a un passo dal realizzare il suo grande sogno: salire su un treno gloriosamente sola, sistemarsi in una delle cuccette riservate alle signore e partire alla volta di una meta lontana, il paesino in riva al mare di Kanyakumari. Con le cinque donne del suo scompartimento – Janaki, moglie viziata e madre confusa; Margaret Shanti, insegnante di chimica sposata con un insensibile tiranno; Prabha Devi, la perfetta donna di casa; Sheela, quattordici anni e la capacità di capire ciò che le altre non possono; Marikolanthu, la cui innocenza è stata distrutta da una notte di lussuria – si crea subito una profonda intimità. Nelle confidenze sussurrate durante la lunga notte Akhila cerca una risposta alle domande che la turbano da quando era bambina, gli stessi dilemmi che caratterizzano il viaggio intrapreso da ogni donna nella vita.
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Edizione:16
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Anno edizione:2017
Cuccette per signora
Lo sapevate che fino a non molti anni fa nelle stazioni ferroviarie indiane c'erano degli sportelli di biglietteria per anziani, disabili e donne e che sui treni c'erano dei vagoni appositi per signora? Voglio parlarvi di "Cuccette per signora" di Anita Nair, edito da Guanda. Un libro che racconta il viaggio di sei donne molto diverse tra loro, sia per età che per estrazione sociale, che nell'intimità di questo viaggio notturno si raccontano e si sfogano; un libro molto coinvolgente che ci porta negli odori, nei colori e nella tradizione indiana ma che saprà sorprenderci per la forza di queste donne.

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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frarossoblu 02 maggio 2024mi ha stupita
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vhwej 14 novembre 2023
Un libro molto interessante, coinvolgente e che catapulta il lettore in una realtà completamente diversa e distante dalla propria: 5 ragazze indiane si raccontano, senza veli e senza vergogna. Viene descritto un mondo con le sue tradizioni, la fatica della società nell'allontanarsi da modi di vivere antiquati e giudicati sbagliati, la modernità che non arriva, che viene ritardata il più possibile per paura di accogliere il diverso ed abbandonare la sicurezza rappresentata dalle tradizioni più antiche. In particolare, mi hanno molto impressionata le condizioni in cui vivono le donne, la loro perenne sottomissione, l'impossibilità di soverchiare un mondo dal duro pugno maschilista, in cui le donne sono costrette ad accettare ogni cosa che gli viene fatta, detta o imposta. Una realtà triste e apatica che crea solamente risentimento e non occasioni di crescita, confronto o miglioramento che l'autrice pone davanti al lettore, smuovendo la sua coscienza e rendendolo dotto di come spesso non ci si rende conto di quanto si è fortunati a poter vivere in un mondo libero in cui ogni persona può esprimere le proprie opinioni, coltivare le proprie passioni, realizzarsi, decidere del proprio futuro senza essere schiacciato dalla classe di appartenenza, dalla famiglia in cui è nato, dal proprio sesso né dagli eventi che caratterizzano la propria vita.
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LakesMeadow 10 marzo 2022
La (parziale ma abbondante) descrizione dell'universo femminile nell'India moderna. Le difficoltà e le ingiustizie, le passioni e i sogni delle donne indiane vengono qui dispiegati attraverso sei vite che si incontrano per caso su un treno. Una scrittura ricca di dialoghi e monologhi interiori, con descrizioni (mai lunghe e monotone) di luoghi, persone, cibi, tradizioni. L'idea che più mi ha segnato di questa lettura, è quella di un'autrice che sembra imputare il mancato rispetto dei diritti della donna, non soltanto al dominio soggiogante dell'uomo, ma anche (se non di più) alle tradizioni e convenzioni sociali portate avanti più dalle stesse donne (la madre, la nonna, le vicine di casa) che dagli uomini.
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