Ho sempre amato Eugenio Borgna e credo di avere quasi tutti i suoi libri, perché, oltre ad essere uno psichiatra, è anche un poeta, che riesce a farci riconscere in noi stessi, come una comune esperiennza umana, la profonda sofferrenza del "folle". Perché mi è piaciuto questo libro e tutta la sua opera? Perché anche io da anni sento nel mio lavoro di psicoterapeuta, la risonanza e la sofferenza di chi mi sta davanti, non interpreto volutamente, per non bloccare una voce sottile che riesce a trovare il suo spazio nel mio ascolto e nella mia tacita condivisione. Mi sono sentita sempre grata ad Eugenio Borgna, che mi ha dato il coraggio di lavorare così come lavoro, e ricordando sempre, in sottofondo tutti gli scrittori, i poeti, gli artisti che da sempre ho amato. Consiglierei i suoi libri e questo in particolare, non solo agli psicoanalisti e a tutti gli "psi", ma alle persone sensibili che non fuggono da se stesse
Di armonia risuona e di follia
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Quale è la realtà della follia, e quale la sua immagine? In che relazione sta con le comuni esperienze di dolore o di malinconia? Attraverso quali linguaggi riesce a comunicare una sofferenza che pare riferirsi a un altro mondo, a una diversa realtà? Come tutto ciò finisce per condizionare la creatività? E in che modo dovrebbe porsi una psichiatria realmente umana che voglia immedesimarsi con le vibrazioni più intense delle anime sofferenti? Eugenio Borgna, nel tentativo di dare risposta a domande come queste, interroga quanti hanno provato a esprimere il senso delle lacerazioni dolorose o delle tormentose inquietudini sperimentate nelle loro vite. Ci introduce così, come in un'ideale galleria letteraria e artistica, ad alcune delle grandi opere che aiutano a cogliere un'altra immagine della follia: quelle di pensatori come Nietzsche o Kierkegaard, di poeti come Georg Trakl, Nelly Sachs e Paul Celan, di scrittori come Virginia Woolf, o di pittori come Friedrich o Böcklin, di registi come Bergman o Lars von Trier. Ma ci svela anche le modalità di esprimere le profondità e le ferite dell'anima di alcune delle sue pazienti, come Angela e Valeria, di grandi mistiche come Teresa di Lisieux e Teresa d'Ávila, o di vittime di una sorte atroce quale fu Etty Hillesum. Al centro del libro resta il significato della follia come esperienza umana, specchio nel quale si riflette, dilatata e radicalizzata, la nostra condizione.
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Anno edizione:2016
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Tommaso Sgrizzi 06 maggio 2016
Un lungo viaggio attraverso i percorsi della follia creativa, tramite l'analisi di grandi opere e artisti che in vita hanno sopportato il difficile e gravoso peso della malattia mentale. Interessante è come Eugenio Borgna vada a scavare in profondità nelle vite di questi grandi personaggi, per cercare di mettere a nudo e di capire finalmente le connessioni tra la follia, l'arte e il genio. Un saggio dall'ampio respiro, che permette un approccio diverso alla comprensione di artisti ed intellettuali che tutti noi siamo abituati a conoscere, scoprendoli così completamente nuovi.
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