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Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2023
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Vincitore del Premio John Fante Opera Prima 2021
Raccontando gli anni del fascismo con un'epopea dove le storie dei personaggi dialogano magistralmente con la grande Storia, Marcello Dòmini segue le peripezie di due fratelli lungo ventotto anni, e segue, senza mai perderle di vista, le vite di tutti coloro che gli si muovono intorno. Il grande romanzo popolare di uno scrittore al suo esordio.
«Gli fu improvvisamente chiaro cosa significava essere il maggiore: sarebbe stato lui a doversi prendere cura del fratello per il resto della vita, perché erano uniti da qualcosa che non si poteva spiegare ma che c'entrava col papà e la mamma, con l'amore, la famiglia, con tutti quelli che erano venuti prima di loro e tutti quelli che erano venuti prima di loro e tutti quelli che sarebbero seguiti poi.»
«Di guerra e di noi» è la storia di due fratelli e copre l'arco di due guerre mondiali, correndo a perdifiato dal 1917 al 1945; comincia nelle campagne intorno a Bologna, e da lì non si sposta. Quando il marito non torna dalla Prima guerra mondiale, la madre dei due, ormai sola, è costretta a separarli. Il più grande, di nome Ricciotti, va a studiare in collegio a Bologna. Il più piccolo, Candido, rimane al mulino. Il collegio di Ricciotti è una scuola da ricchi, e la vita di Candido al mulino è una vita da poveri. Finiti gli anni avventurosi e duri del collegio, Ricciotti sarà segnalato per andare a lavorare nella neonata sede del Fascio di combattimento bolognese, dove incontrerà Leandro Arpinati, che diventerà suo mentore e amico. Candido resterà invece a lavorare nelle campagne frequentando sempre più quegli uomini e quelle donne che, col passare degli anni, andranno a formare le bande partigiane. Ricciotti però non è fascista, e Candido, d'altra parte, non è più di tanto interessato alla politica. Pensano entrambi a mandare avanti la famiglia, a proteggere la madre e i braccianti, pensano a correre dietro alle ragazze – donne avvolte di colori, nonostante partecipino e soffrano la guerra quanto gli uomini –, pensano a innamorarsi e poi sposarsi, e soprattutto a comportarsi bene quando molti intorno a loro, a causa della guerra, si comportano male. Come per Oskar Schindler, tuttavia, la grande occasione per trasformare la loro azienda agricola in un progetto onesto ma più ambizioso sarà proprio la guerra. Raccontando gli anni del fascismo con un'epopea dove le storie dei personaggi – mai del tutto innocenti, mai del tutto colpevoli – dialogano magistralmente con la grande Storia, Marcello Dòmini segue le peripezie dei due fratelli Chiusoli lungo ventotto anni, e segue, senza mai perderle di vista, le vite di tutti coloro che gli si muovono intorno – compagni di scuola, segretarie, squadristi, mogli, crocerossine, staffette partigiane... –, e lo fa rovesciando situazioni, svelando fondi segreti (dei muri e dei personaggi), collegando incontro a incontro, fatto a fatto, con una voce profonda, potente e in fondo scanzonata, perché è sempre la giovinezza a partire per la guerra. Il grande romanzo popolare di uno scrittore al suo esordio.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Tra romanzo e realtà Il romanzo, narrando la storia di due fratelli bolognesi, Ricciotti e Candido, ripercorre il burrascoso periodo tra il 1917 al 1945, intrecciando sapientemente le vicende dei protagonisti con fatti storici realmente accaduti. In parallelo la vicenda storica e poco conosciuta della parabola di Leandro Arpinati. Bravo l'autore nella descrizione dei personaggi e dei loro risvolti psicologici. Inoltre mi complimento per un inaspettato rigore storico e per avere ricordato tanti atti di eroismo, che è bene che non vadano persi. Trovo il libro scritto molto bene, in modo avvincente e maturo, tanto da rimanere meravigliato di come possa essere solo l'opera prima dell'autore; pur parlando di un periodo tragico della storia italiana la trama alterna momenti di tensione, e commoventi, ma anche a tratti divertenti. Ne consiglio assolutamente la lettura.
Dico subito che si tratta di un romanzo molto avvincente, perché nel narrare la storia della famiglia Chiusoli, in particolare dei due fratelli Ricciotti e Candido, non solo vengono rappresentati eventi che vanno dalla Grande guerra alla fine della seconda guerra mondiale, ma soprattutto si denota il tentativo di tracciare la biografia di un importante rappresentante del fascismo, di quel Leandro Arpinati, dapprima ras di Bologna, poi membro del governo Mussolini, infine caduto in disgrazia tanto da essere inviato al confino, da cui venne liberato prima del tempo, per metterlo agli arresti domiciliari nella sua azienda agricola vicino al capoluogo emiliano. Se Ricciotti è il protagonista principale, Arpinati è il suo mentore, è quasi il suo padre putativo visto che quello vero è stato ucciso in guerra. In questo senso appare chiaramente come la figura di maggior prestigio rifletta le sue caratteristiche peculiari nel più giovane allievo che, in tono minore, ha un’esperienza analoga, passando dal credo fascista alla resistenza, senza però ricorrere alla violenza, ma prestandosi con il soccorrere i feriti. Ricciotti è quel che potrebbe essere definito un moderato e con questo si distingue dal primo Arpinati, il capo dei picchiatori fino alla marcia su Roma; tuttavia l’ex capo dello squadrismo bolognese è cambiato, maturando la consapevolezza degli errori commessi, al punto dall’essere disposto, nei giorni convulsi della liberazione, a essere processato e a scontare qualche anno di prigione, e ciò nonostante il suo tardivo ravvedimento che l’ha portato dopo l’8 settembre 1943 a rifiutare incarichi nella Repubblica Sociale Italiana offertigli da Mussolini e ad appoggiare invece la Resistenza, senza materialmente combattere. Sappiamo purtroppo come andò a finire, visto che fu assassinato da alcuni partigiani comunisti insieme al suo ospite da tempo, il socialista Torquato Nanni. Meritevole di lettura
Romanzo popolare che narra la storia di due fratelli rimasti orfani a seguito della morte del padre durante il primo conflitto mondiale La madre è costretta a dividerli mandando uno a studiare in un collegio mentre l'altro a proseguire il lavoro al mulino Interessante romanzo che segue le vite dei due fratelli,fra scelte,amori,guerra in un periodo difficile Non vedo l'ora di poterlo leggere interamente in tutte le sue sfaccettature
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