"Il diacono King Kong" é come un gioco di parole, con la sua leggerezza da non prendere sotto gamba. Toccante, doloroso, divertente ed emozionante, tiene legati alle pagine in un modo piacevolmente curioso. Un libro che mi ha stupita con la sua capacità di raccontare una storia incredibile, a partire solo da una benedizione "possa Dio portarti in palmo di mano". Dentro c'è un po' di tutto: la questione razziale americana, la povertà dei sobborghi fuori dal sistema, la piaga della droga, la chiesa che non rende per forza uomini di Dio, i giovani privi di figure di riferimento, gli anziani abbandonati al proprio dolore, un mistero da risolvere, l'avidità che corrompe ogni uomo ed un nuovo dolce amore. Il tutto è condito da un'ilarità alla quale non è possibile resistere, mentre in sottofondo riecheggia un'unica domanda: esiste ancora una via d'uscita? "I loro occhi si incontrarono, e in quel momento a Jet parve di guardare negli abissi dell'oceano. Lo sguardo del vecchio era profondo, distaccato, tranquillo, e all'improvviso Jet ebbe quasi l'impressione di galleggiare in un tratto di mare tranquillo mentre onde gigantesche si agitavano, si gonfiavano e sollevavano le acque tutto attorno a lui. Ebbe una rivelazione improvvisa. Siamo uguali, pensò. Siamo in trappola." SEGUIMI SU INSTAGRAM: SUSSURRI_TRA_LE_PAGINE
Il diacono King Kong
Un romanzo geniale, divertente e commovente al tempo stesso, che negli Stati Uniti ha lasciato il segno. Con una prosa travolgente, dando prova ancora una volta del suo talento per la narrazione e della sua incrollabile fiducia nell’umanità, James McBride dimostra che l’amore e la fede, in fondo, vivono in tutti noi.
«Perché non tagliamo corto e dichiariamo McBride il Grande Romanziere Americano di questo decennio? McBride ha la capacità di dilatare la realtà fino a dimensioni comiche, aiutandoci a vedere meglio ogni minuscolo meccanismo che mantiene in piedi i sistemi ingiusti». - Los Angeles Times
«Immaginato da una mente brillante, straordinario, un’epopea tragicomica fatta di vite intrecciate». - Joyce Carol Oates
Brooklyn, 1969. Il vecchio Sportcoat, goffo e irascibile diacono di una chiesa locale, è anche noto come King Kong, la speciale miscela alcolica dalla quale è ormai inseparabile. Ultimamente sembra più inquieto del solito, ma nel quartiere nessuno si aspetta quello che sta per succedere: un giorno si trascina attraverso il cortile del complesso di case popolari dove vive, tira fuori una calibro 38 dalla tasca e davanti a tutti, alla luce del sole, spara allo spacciatore più temuto, un ragazzino di nemmeno vent’anni. Quali ragioni si nascondono dietro un gesto tanto scellerato? E quali sono le conseguenze sulla vita delle persone coinvolte? La vittima, il carnefice, i residenti afroamericani e ispanici che hanno assistito all’accaduto, i vicini bianchi, i poliziotti locali incaricati di indagare, i seguaci della chiesa di Sportcoat, i mafiosi italiani del quartiere: tutti i membri di questa chiassosa comunità hanno una propria versione da raccontare, mentre le loro esistenze si intrecciano l’una con l’altra nei modi più improbabili andando a formare un quadro vivace ed esilarante che ha come sfondo la vorticosa New York degli anni Sessanta.
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Autore:
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Collana:
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Anno edizione:2023
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Sussurri_tra_le_pagine 14 aprile 2023Andrew Carnegie Medal for Excellence in Fiction
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