Il nonno torna dall’America dopo anni per ottenere il divorzio dalla moglie perché si è ricostruito una vita e la sua nuova compagna aspetta un figlio. Yehoshua, come già nel libro “L’amante”, fa raccontare la storia da diversi protagonisti i quali, con un loro monologo interiore, raccontano la storia con le proprie emozioni, i propri pensieri o la propria indifferenza. Il primo capitolo è raccontato dal bambino: Yehoshua è bravissimo a rendere i pensieri di questo ragazzino grasso, complessato e goffo che si vede arrivare in caso un nonno che è un estraneo e che dorme per giorni perché sottosopra dal fuso orario Poi “la palla” del racconto passa agli altri personaggi della famiglia (la successione degli interventi va dal più semplice “il bambino” al più complesso “il nonno”) e pian piano la storia si svela nella sua complessità: la nonna è rinchiusa in un ospedale psichiatrico per aver cercato di uccidere il nonno. Ma perché? E perché solo dopo tanti anni il nonno è tornato per chiedere il divorzio? E ogni personaggio svela un pezzo della storia in ordine cronologico tranne il capitolo raccontato dalla figlia Yael che ci anticipa la fine. Poi i capitoli continuano con lo stesso stile: ogni personaggio con la propria personalità e sensibilità scopre altri pezzi della storia verso un finale che rimane aperto. Questo libro può essere letto come una lunga e sofferta dichiarazione d’amore di un uomo ad una donna che passa dalla follia, dalla violenza, dal divorzio e che per tutti, forse anche per chi lo vive, rimane un mistero. Tutti i personaggi sono particolari e complessi: il genero Kedmi è sicuramente quello che mi ha più colpito con la sua irruenza, insensibilità e senso dell’umorismo feroce.
Nel corso di nove giorni si consuma l'estremo soggiorno in patria di Yehudà Kaminka, fuggito da Israele per rifarsi una vita in America e ritornato per sciogliere ogni legame con Na'omi, sua moglie. Sotto lo sguardo severo dei figli, che in un doloroso rovesciamento di ruoli assumono con lui le pose del genitore, Yehudà gioca la sua partita contro se stesso, cercando un qualsiasi ostacolo che gli impedisca il passo doloroso e necessario del divorzio, ma i figli e la moglie lo tengono a distanza e ne osservano con sadico piacere i tentennamenti. Nove giorni culminanti nella Pasqua (in ebraico "passaggio") che diventa lo spartiacque tra ciò che è stato, e non potrà mai più tornare, e ciò che sarà.
Venditore:
Informazioni:
Yehoshua Abraham, Un divorzio tardivo, Einaudi, 1998..Torino, Einaudi, 1998. 10316 Yehoshua Abraham, Un divorzio tardivo, Einaudi, 1998, in-16, brossura editoriale, pp.358. Condizioni perfette.
Immagini:

-
Autore:
-
Traduttore:
-
Editore:
-
Collana:
-
Anno edizione:1998
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare productsafety@feltrinelli.it