Un divorzio tardivo
Yehoshua disegna con lucidità e poesia la crisi di una famiglia come metafora dell'identità ebraica, divisa tra diaspora e costruzione di uno stato nazionale.
«Yehoshua possiede un'immensa ricchezza di sensazioni. Ogni senso parla: la vista, l'udito, il gusto, il tatto: forse soprattutto l'odorato, che riempie di profumi l'esistenza dei corpi e delle anime. Questi sensi cosí vivi e prensili gli permettono di raccontare con affetto inesausto la vita delle famiglie...» – Pietro Citati
Nella settimana che precede la Pasqua, torna in Israele Kaminka, padre di tre figli ormai sposati, e marito di una donna chiusa da anni in manicomio. Abita negli Stati Uniti, ha una nuova compagna e aspetta un figlio. Sono dunque le pratiche del divorzio che Kaminka deve avviare, ma il rientro in patria e in famiglia non avviene senza traumi. Davanti a un avvenimento così grave, vengono a galla i nodi irrisolti, le vecchie ferite, scatenando una crisi progressiva che esplode proprio il giorno di Pasqua. Il dramma della famiglia sconvolta dalla divisione "tardiva" dei genitori si arricchisce di una miriade di particolari che ne fanno un forte affresco di vita contemporanea, non soltanto israeliana.
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Anno edizione:2016
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