Il frutto che viene "dopo il fiore" è costretto ad appassirne la promessa, perché solo attraverso la morte del fiore - e dunque attraverso la sua sublimazione - se ne può realizzare il destino. Il verso dantesco ("E vero frutto verrà dopo 'l fiore") indica la promessa compiuta, i conti che la memoria può fare di una vita passata nella scuola, come quella di Virginia Galante Garrone, che qui raccoglie i ricordi delle sue scuole: le scuole frequentate come alunna, le scuole frequentate come docente, qualche cenno di metodo, qualche idiosincrasia o mania confessa. Con stile semplice e toccante, lieve e allo stesso tempo raffinato, la professoressa, collega di Carlo Dionisotti a Torino, rievoca il primo appello, la prima classe, il primo precetto impartito agli alunni ("Guardare intorno a sé, imparare a vedere; e poi farlo vedere agli altri"), ironizza sui suoi primi colleghi (o sulle sue colleghe) di ferro, ma confessa soprattutto la prima emozione dell'"entrare" in un'aula.
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Titolo: DOPO IL FIORE. A cura di Giovanni Tesio [nuovo] - Galante Garrone Virginia - Interlinea, Biblioteca del Piemonte Orientale - 2003
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Anno edizione:2008
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