La doppia appartenenza. Scritti su Israele, il sionismo e la diaspora
«Nessun ebreo, oggigiorno, può ignorare che in qualsiasi luogo, a qualsiasi ora, può capitargli il peggio». È il 1938 e Rachel Bespaloff ingaggia un’accesa controversia sulla questione ebraica con lo storico Daniel Halévy, per denunciare l’indifferenza di intellettuali, cristiani e nazioni europee rispetto alle empietà compiute dai nazisti. La vis polemica di questa straordinaria filosofa, che assume il tono sferzante di una profetessa biblica, si trasforma in occasione per una sottile riflessione sul destino del popolo ebraico. In esilio in America, Bespaloff torna su tali questioni in un saggio del 1943 in cui rivendica un nazionalismo non xenofobo: Israele è chiamata a incarnare una nazione che non si fondi sulla volontà di potenza e sull’ideologia delle identità muscolari. Saprà essere all’altezza di questa sfida?
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Anno edizione:2024
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