Un breve ma accattivante scritto dell’impareggiabile Vassalli sugli ultimi anni di vita di quel mito storico che fu Giovanni Casanova. Niente di romanzesco o di inventato in queste poche pagine, bensì una ricostruzione precisa ed efficace, basata soprattutto su reali documenti, in particolare, epistolari, lasciatici dallo stesso Casanova contro l’odiato maggiordomo Feltkircher, che tanto amareggiò le giornate da lui vissute nel castello di Dux, in Boemia. La lettura di questi fogli epistolari, in cui lo stesso Casanova registra le liti, le scaramucce, i dispetti, le provocazioni vere o false che siano ma che avviliscono ed amareggiano le sue giornate, mi hanno suscitato una certa malinconia. Un uomo come lui, che ha conosciuto e trattato con i più grandi uomini e donne della sua epoca, che ha vissuto avventure rocambolesche e amori memorabili, in quegli anni ha ancora la lucidità intellettuale e la forza di affrontare brillantemente qualsiasi argomento di conversazione, filosofico, letterario e politico. Invece si trova costretto a vivere insieme a gente meschina, intellettualmente inferiore ma che soprattutto non lo conosce, non parla la sua lingua e in parte lo disprezza! A volte le descrizioni di queste “liti”, di queste incomprensioni ha del tragicomico, ma Vassalli sa consegnarci un ritratto molto umano, anche spietato in certi momenti. In verità non sono forse solo le persone con le quali Casanova è costretto a vivere che lo offendono ma è il momento storico stesso. Il nuovo avanza, la rivoluzione è alle porte e per lui, uomo d’altri tempi, di altri sentimenti e di altre idee, non c’è più posto!!!
Dux. Casanova in Boemia
Il narratore della Chimera si confronta con l’autore dei Pensieri libertini raccontando gli ultimi atti di Giacomo Casanova nel castello di Dux. Qui l’anziano diplomatico e grande amatore esoterista si trasferisce nel settembre 1785 e alterna la scrittura ai litigi con i suoi conviviali, che parlano tedesco e che lui non capisce. Vassalli propone una storia originale e ironica di memorie e di odi, sentimenti della vita di un italiano esemplare vissuto trecento anni fa. Scrive Sebastiano Vassalli: «Casanova non vuole cambiare un mondo che ha amato fino alla spasimo, e che gli sembra bellissimo così com’è, con tutti i suoi pregiudizi e con tutte le sue ingiustizie… Casanova non vuole eliminare l’idea di peccato, vuole che esistano i peccati per commetterli…».
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Anno edizione:2025
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