(Anversa 1862-1931) poeta belga di lingua francese. Appartenne alla ricca borghesia e condusse una vita estremamente appartata, da «monaco laico». Nella sua opera (si ricordano La lode della vita, La louange de la vie, 1898, e Sotto le tende dell’esodo, Sous les tentes de l’exode, 1921, testimonianza di una sensibilità acuta per gli eventi connessi alla guerra del 1914-18) sono stati rintracciati influssi di S. Mallarmé e P. Verlaine, ma la sua lingua è personale; i toni ellittici e inusitati danno un’idea di arcaismo e ben si conciliano con una poesia che intende cantare e celebrare la vita quotidiana degli umili.