Sigrid Undset è stata una delle più importanti scrittrici norvegesi del XX secolo e vincitrice del Premio Nobel per la letteratura nel 1928. Le sue opere sono caratterizzate da una straordinaria capacità di esplorare la condizione umana, combinando modernità, realismo e un profondo senso religioso.
Nata a Kalundborg, in Danimarca, da una famiglia norvegese, si trasferì a Oslo all’età di due anni. La morte prematura del padre, un archeologo appassionato di storia nordica, segnò profondamente la sua vita e contribuì a risvegliare il suo interesse per la storia e la cultura medievale, che diventeranno centrali nelle sue opere. Nonostante le difficoltà economiche che la costrinsero a interrompere gli studi e a lavorare come segretaria, Sigrid continuò a coltivare la passione per la scrittura, esordendo nel 1907 con La signora Marta Oulie, un romanzo psicologico che esplora temi di tradimento e colpa.
Tuttavia, fu con i suoi grandi romanzi storici che raggiunse la fama internazionale. La trilogia Kristin, figlia di Lavrans (1920-1922), ambientata nella Norvegia medievale, è considerata il suo capolavoro. Importante è anche la Saga di Vigdis (Iperborea, 1992), considerata in un certo senso la premessa che ha posto le basi per la sua opera principale.
Nel 1924, durante un viaggio in Italia, Sigrid si convertì al cattolicesimo, una scelta che influenzò profondamente il resto della sua vita e della sua produzione letteraria.
La sua forte opposizione al nazismo, manifestata pubblicamente fin agli anni '30, la portò a fuggire dalla Norvegia durante l’occupazione tedesca nella Seconda guerra mondiale. Rifugiatasi negli Stati Uniti, continuò a scrivere e a sostenere la causa norvegese. Durante la guerra perse tragicamente suo figlio Anders, morto in combattimento.
Dopo il conflitto, tornò in Norvegia, stabilendosi a Lillehammer, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita dedicandosi alla scrittura di saggi religiosi e biografie di santi.