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L’opera prima di Will McPhail è un saggio visuale sull’incomunicabilità, sul futuro, sulla perdita, sugli incontri che cambiano la vita e sui nomi delle caffetterie. Parte in maniera brillante, come una commedia newyorchese un po’ radical chic, e termina in maniera dolorosa, nei silenzi dei balloon. In mezzo c’è il viaggio a colori nelle emozioni e la città che brulica di solitudine. Leggetelo, vi prego.

Un graphic novel essenziale ma incredibilmente profondo e commovente

Questo fumetto mi è piaciuto molto, perché tratta un tema particolare quali i silenzi imbarazzanti. il protagonista infatti si chiede del perché spesso bisogni forzare delle conversazioni inutili, vuote, perché altrimenti "fa brutto". Lui ha difficoltà a relazionarsi con le persone, a cercare di capirle, ad esempio anche con la madre stessa. Tutto cambia quando ad un tratto, una persona gli apre le sue porte e lo fa entrare nel suo modo, colorato (ottimo contrasto col fumetto che è nero/bianco/grigio), con paesaggi e ambientazioni diverse di persona in persona. Tutto ciò aiuterà finalmente il protagonista a capire di più degli altri e di sè stesso. Molto consigliato, sia per tema, che per disegni.