Etere

Si chiama Aldo, ma al Trullo, quartiere popolare di Roma dominato da Peppe il palazzinaro, lo chiamano Etere: quando lavora sui motori è quieto, assorto, quasi impalpabile. I suoi giorni scorrono in dieci metri lineari, dall’officina alla frutteria di Samir, passando per il bar di fronte per il caffè consueto. Nel cemento della borgata, Etere osserva la vita di Maria, Massimo e Said, pronti a lanciarsi verso il futuro, ciascuno con le proprie guerre, dolori e lati oscuri. Etere ama Maria, figlia di Peppe; lei ama prima Massimo, amico di Aldo dalla culla, e poi Said, figlio di Samir, ma sposerà Massimo. Tra apparizioni e sparizioni che lasciano tracce indelebili e morti insensate, Said compie scelte discutibili per seguire un’idea, trascinando chi gli è vicino in un turbine di brutalità legato a un contesto internazionale di terrorismo che lambisce le vite dei giovani e dei più anziani. Aldo fuma, riflette e si immerge, suo malgrado, in storie che non può fermare, pur conoscendo il lato oscuro di ciascuno. Con tutte le sue forze tenta di salvare gli amici, ma la sua consistenza eterea toccherà un fondo inimmaginabile. Risalirà?