Il fante di cuori e la dama di picche

Ho trovato questo romanzo piuttosto pretenzioso e prolisso, lo stile di scrittura è spesso pesante e le descrizioni degli stati d'animo dei personaggi portano il lettore in un vortice ossessivo che tende ad annoiare. La trama risulta in alcuni passaggi un po' "forzata" e non del tutto convincente. Henry Chester è il figlio di un pastore protestante che, cresciuto tra la rigidità bigotta del padre e l'indifferenza della madre, dimostra già da ragazzino un rifiuto della religione che lo obbliga a sentirsi colpevole per i suoi impulsi di natura sessuale. Conduce un vita all'insegna di un perbenismo ipocrita che lo porta a cercare l'utopia della purezza nel rapporto con la sua modella sposa-bambina e il vero amore nella prostituta Martha (che altri non è che Effie camuffata), ma ci si chiede quale amore visto che H. Chester non sa amare. Effie, la sua moglie-bambina viene raffigurata nei suoi quadri completamente trasfigurata dalla sua idea di purezza, privata di ogni essenza di donna. Anche il rapporto con lei lo spaventa e il desiderio di mantenerla pura (non realizzato e non realizzabile) lo porta a trasformarla in una sorta di bambola inebetita dal laudano che calma i suoi nervi e i suoi "istinti fantasiosi". H. Chester conosce bene se stesso e il suo cuore corrotto : io sono colui che sono. E' un uomo perso, un ipocrita bugiardo e perfino qualcosa di molto peggio, in perenne lotta contro se stesso e contro un Dio indifferente che non promette nulla se non l'oblio. Ha fatto del male e deve pagare. Arriverà il momento della vendetta e avrà conseguenze devastanti, per tutti. Di J. Harris ho letto anche "Il seme del male" ma non riesco proprio appassionarmi al suo stile narrativo, troppo dispersivo e pesante, e nemmeno alle sue storie troppo "esagerate". Sempre difficoltoso arrivare alla fine. Forse avrò scelto i romanzi sbagliati.