Questo film parte dispari. Inizia con Mastandrea, schiacciato contro un muro, di notte, con una parrucca in testa, vestito anni ‘70. E non si capisce bene dove siamo, quando siamo, chi è quel tizio un po’ banale che lo aggancia in discoteca, e cosa sta a significare quella musica. Poi piano piano la morsa s’allenta, e s’aprono alcuni sprazzi che lasciano intendere la trama. Ecco, una volta tanto un film che pretende dallo spettatore una certa attenzione. Ma nonostante questo, tutto quanto rimane un pochino dispari, come l’ambientazione stessa: Trento. Trento? Mastandrea è il solito bravo Mastandrea in questo ruolo donchisciottesco di “dissuasore per incapaci figli di papà indegni ereditieri del fottuto patrimonio imprenditoriale nazionale”, ricchi figli di ricchi, buoni solo "a organizzare tornei di Playstation e ingolfare Maserati". La ragazza israeliana è un elemento destabilizzante ma anche se non c’era cambiava poco. Filippo e Camilla , i due fratellini contro cui il protagonista va a sbattere, sono persone pure, ingenue, che sperimentano l’ampio spettro di reazioni che si ha, quando la propria vita viene shakerata dalla morte. Film da vedere, un film italiano che parla di società, e non si rifugia nelle storie/dramma ultra private/intime con gli attori che parlano sottovoce e c’hanno il viso ucciso e non si capisce. Qui si parla di un Paese nel pieno di un momento storico di mezzo, molto infelice. Ma non c’è nessuna morale, o per lo meno non ce la vedo io. Ennesimo esempio di una oramai sedimentata “sorrentinizzazione” del cinema italico, con fotografie curate, pochi spiegoni (menomale), e momenti catartici sottolineati da musiche elettro-pop: beh, poteva andarci peggio. In fondo anche i Litfiba in terremoto suonavano un po’ in stile Nirvana.
La felicità è un sistema complesso
Enrico Giusti fa un lavoro strano: diventa amico di dirigenti incompetenti che rischiano di mandare in rovina le imprese che gestiscono e li convince ad andarsene evitando il fallimento delle aziende. Non sbaglia un colpo, mai. Fino a quando non si trova a che fare con due giovanissimi fratelli di 18 e 13 anni, orfani di un'importante coppia di imprenditori. Enrico viene chiamato col compito di impedire che due adolescenti possano diventare i dirigenti di un gruppo industriale d'importanza nazionale. Dovrebbe essere il caso più facile, il coronamento di una carriera, ma tutto si complica: sarà il caso che Enrico aspettava da tanto tempo, quello che cambierà tutto, per sempre.
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Regia:
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Interpreti:
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Paese:Italia
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Produzione:01 - Home Entertainment, 2016
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Distribuzione:Eagle Pictures
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Durata:117 min
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Lingua audio:Italiano (Dolby Digital 5.1)
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Lingua sottotitoli:Inglese
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Formato Schermo:2,35:1 Wide Screen
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Contenuti:speciale; trailers
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Francesco Baronti 06 marzo 2017
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La storia di un uomo che per lavoro convince manager disastrosi ad abbandonare l'azienda e ritirarsi è difficile da classificare. A tratti sembra una commedia, ma in altri passaggi diventa drammatico, però alla fine prevale l'impressione che sia un racconto surreale. E' come se tutti i personaggi avessero un secondo livello di vita, più profondo di quello che appare, che preme per emergere, per scalzare quello finto, la parte che sono costretti a recitare. Un film originale e sorretto da un'ottima recitazione di una bella squadra di attori italiani. L'unico dubbio sull'acquisto del DVD è legato al fatto che una volta visto non si sente il bisogno di possederlo per poterlo riguardare.
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