Le fiabe di Anderson. I Jethro Tull tra concept, parodia e prog
Una carriera che ha da tempo superato il mezzo secolo, oltre cinquanta album tra studio, live e raccolte; più di ottanta milioni di dischi venduti, 10 dischi d’oro e 5 di platino. Non male per una band nata come un ibrido tra Folk e Blues che poi ha spaziato nel Prog, nel Pop, nel Jazz e nell’Elettronica, con uno sguardo sempre vigile sulla Musica Classica. Già, il Prog. Questo volume è una riflessione attraverso l’intera carriera della band, dalla nascita ai giorni nostri, con una carrellata su quell’intero panorama che fu specchio fedele di un’epoca e che, per brevità, venne battezzato “Prog”: la “Musica Progressiva”, che scombussolò il Rock dalla fine degli Anni Sessanta per almeno un decennio. Ma soprattutto in queste pagine c’è un approfondimento, dal punto di vista delle liriche, sulle cosiddette “Fiabe di Anderson”: la traduzione, la storia e l’interpretazione dei testi più significativi della discografia dei Jethro Tull, tutti opera di Ian Anderson, con un occhio particolare ai tre dischi più amati, cioè Aqualung (1971), Thick as a Brick (1972), A Passion Play (1973).
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Anno edizione:2025
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