Sono veramente entusiasta di questa lettura: il Giappone che amo rinasce nuovamente per me attraverso queste pagine e ne comprendo meglio la poesia oltre che la storia. Niente di zuccheroso o melenso ma chiaroscuri forti che celano anche violenza e sopraffazione dietro le splendide tradizioni. <br>Il mondo dei Samurai conosciuto nello splendido sceneggiato Shogun acquista senso e spessore e si avvicina significativamente ai nostri giorni, dato che questo regime feudale è scomparso davvero da poco. Le vicende narrate sono autobiografiche e l'autrice le ha scritte circa un secolo fa con l'encomiabile intento di far conoscere il suo paese al resto del mondo. Direi che ci riesce davvero o almeno ci è riuscita nel mio caso che un pochino di Giappone lo ho visto e che quel poco è stato sufficiente per farmene innamorare. Spero che possa accadere lo stesso per tutti i lettori, però: in fondo Google è una fonte ampiamente disponibile per le notizie mancanti.Mi spiego meno perché questo libro sia rimasto nascosto per tanti anni e abbia oggi ben due traduzioni: probabilmente è una bieca questione di diritti d'autore (che meritava pagare) dato che la scrittrice è morta proprio una settantina di anni fa.
La figlia del samurai
Pubblicato nel 1925, tradotto in molteplici lingue e incessantemente ristampato dalle principali case editrici anglo-americane, il memoir di Etsu Inagaki Sugimoto è il coinvolgente racconto autobiografico di una donna giapponese forte e indipendente, nata in una famiglia decaduta di samurai negli anni successivi alla Restaurazione Meiji. Il Giappone dell’infanzia di Etsu non è quello dei ciliegi in fiore, ma la terra inospitale e isolata della provincia di Echigo, il “paese delle nevi” reso celebre da Kawabata. Quando, dopo la morte del padre, viene promessa in sposa a Matsuo, un amico del fratello che vive a Cincinnati, la sua vita prende un corso inatteso. La sua curiosità e il suo afflato di libertà le permetteranno di conciliare le culture e i costumi di due mondi tanto distanti: il Giappone feudale delle sue origini e l’America progressista. I ricordi di Etsu sono una fonte inesauribile di storie e tradizioni dell’antico Giappone, ma altresì una finestra privilegiata attraverso cui osservare le trasformazioni sociali indotte dalla modernizzazione, la condizione femminile nel Paese del Sol Levante e negli Stati Uniti agli inizi del XX secolo, i pregiudizi, i fraintendimenti e i punti d’incontro tra Oriente e Occidente. Prefazione di Carmen Covito.
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Anno edizione:2024
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Cristiana 05 gennaio 2025Bellissimo
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