Finzione. Esercitazioni di metrica classica
Finzione di Luis Danieli è un divertissement, ma pure una forma di protesta contro tipi di scrittura che parlano solo dello scrittore e non esistono in sé. La lingua viene da un altro tempo ma non è epigonale, non ricalca stili leopardiani, non scimmiotta: è coesa e compatta in sé. Ché la poesia è anche, ma forse soprattutto nei suoi esiti finali, applicazione matematica al linguaggio, rigore estremo, struttura formalmente codificata ed è in questo punto principiale che Danieli si colloca con la sua opera prima e una formazione prettamente economica, quindi matematica, quindi forse superiore a molte divagazioni letterarie. Quasi un atto eroico, addirittura prometeico: sfidare la convenzione, lo scorrere del tempo, l'evoluzione della lingua: restare fermi in un tempo che non è più, come se fosse sospeso. Per dimostrare cosa? Per dimostrare che la parola poetica è sacra, dunque sovratemporale. Quasi uno scherzo, per dimostrare che si può stare nel lusso della scrittura poetica senza perdere un colpo, nell'assenza d'ogni personalismo, d'ogni retorica che non sia figurativa, che non sia figura.
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Anno edizione:2024
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