Protagonista del romanzo e voce narrante è il sindaco di Amsterdam, Robert: ma il suo è un nome fittizio, così come fittizi sono i nomi degli altri personaggi. Robert è un uomo all’apice della sua carriera, frequenta il mondo dei politici importanti e dei regnanti, ma lo vediamo assillato dal dubbio che sua moglie abbia una storia con un assessore comunale. Dubbio che, per l’ingigantirsi del suo sospetto, diventa tradimento vero e proprio nella sua mente. Così come mi erano piaciuti dell’autore "La cena" e "Villetta con piscina", tanto non mi è piaciuta questa storia. Salvo solamente il suo stile di scrittura, sempre brillante e tagliente, ma le seghe mentali del sindaco che ricorrono per oltre 300 pagine sono veramente troppe!
Con uno stile asciutto, veloce e schietto Koch mostra, con Il fosso, come un uomo che apparentemente ha avuto tutto, possa rapidamente restare impigliato nelle proprie paure, in una discesa sfrenata verso la disfatta.
«Herman Koch, il più grande scrittore Olandese dal dopoguerra, mostra ancora una volta il motivo per cui viene considerato un maestro della suspense» - Humo
«Il fosso è un altro grande romanzo» - Nrc handelsblad
«Herman Koch sta rapidamente diventando uno dei miei scrittori preferiti» - Stephen King
«Koch ha imparato il suo mestiere con perizia, senza sforzo. Raramente la promessa di un editore è stata così pienamente ripagata» - De volkskrant
«il fosso è un’ode alla fantasia» - Het parool
Quando Robert Walter, popolare sindaco di Amsterdam già al secondo mandato, vede la moglie Sylvia gettare la testa all’indietro in una risata, mentre sta chiacchierando con uno dei suoi assessori, un tizio insopportabilmente pedante, sospetta subito il peggio. Nonostante un matrimonio lungo e felice, Robert è convinto che Sylvia si stia prendendo gioco di lui e che abbia un amante. Inizia quindi a osservare ogni movimento, ogni cambiamento d’umore e di abitudini della moglie, in un regime di paranoia che cresce di giorno in giorno. Nel frattempo riceve una telefonata dal padre novantacinquenne che vuole lo accompagni, improvvisamente, a scegliere la propria tomba al cimitero. Il desiderio di coinvolgere Robert in questa commissione è il pretesto per una cruciale discussione in cui Robert viene a sapere che entrambi i genitori hanno deciso di optare per il suicidio assistito: il terrore del decadimento fisico definitivo, di dover gravare su Robert e doversi affidare alle sue cure sembrano diventare la prospettiva più preoccupante, perfino della morte. Quando Robert rientra, stordito dalla rapidità con cui gli eventi si susseguono in maniera asettica, riceve un altro colpo basso: una giornalista ha riesumato, in un servizio fotografico degli anni Sessanta, un fotogramma in cui si vedono tre ragazzi picchiare a bastonate un poliziotto durante una manifestazione contro la guerra in Vietnam. L’uomo è rimasto invalido e qualcuno ha fatto trapelare la notizia che il giovane che imbraccia il bastone sia proprio Robert.
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Anno edizione:2017
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