Franco Brenni. Un diplomatico ticinese nelle sfide del XX secolo
Funzionario federale, diplomatico, Franco Brenni - nato a Bellinzona il 3 agosto 1897, morto a Zurigo il 5 marzo 1963 - ricopre per la Confederazione elvetica ruoli e incarichi rivelatisi, ogni volta, assai più impegnativi di quanto la funzione lasciava prevedere, mettendo a frutto tradizioni famigliari e formazione. Figlio di Gilardo, patrizio di Salorino, di ceppo liberale, e di Paolina Cioccari, di Osco, conservatrice, educato in scuole cattoliche, già durante gli studi a Friburgo si distingue per attivismo e militanza nelle associazioni del Partito conservatore: collaboratore di "Popolo e Libertà" dal 1918, cofondatore della "Lepontia friburgensis" nel 1915, della "Guardia Luigi Rossi" nel 1923, viene quindi eletto deputato al Gran consiglio del Canton Ticino nel 1924. Avvocato e notaio a Bellinzona, richiesto al Dipartimento politico federale a Berna, svolge lo stage al consolato di Svizzera a Milano nel 1926. Richiamato a Berna nel 1928, traduttore alla Polizia degli stranieri, segretario personale dal 1930 del consigliere federale Giuseppe Motta, capo Dipartimento, è inviato a Napoli nel 1935 quale direttore della "Scuola svizzera" e vi resta come console sino al 1940. Incaricato d'affari ad Atene, nella Grecia sotto occupazione italo-tedesca dal 1941, è nominato console generale a Milano nel 1942, l'anno critico del conflitto tra l'Asse e le Nazioni Unite.
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Anno edizione:2013
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