Testi come questi andrebbero portati nelle scuole e resi obbligatori come lezioni estive da relazionare a inizio anno. Bravissimo il ragazzo che ha scritto questo libro autore anche di una serie TV JUNK presente a puntate su YouTube, che racconta della sua esperienza di vita prima dentro al mondo della moda di cui lui stesso ne era un ingranaggio e poi da fuori ma questa volta a servizio del umanità. Testo scritto sulla base di esperienze vissute, a contatto con lo sfruttato e l'abbandonato, in posti dove il "mondo che conta" esporta e abbandona tutto ciò che non gli serve più. Bellissimo
Fuorimoda! Storie e proposte per restituire valore a ciò che indossiamo
Dalle origini dell'insostenibilità della moda a oggi, il libro che ci farà guardare con occhi diversi quello che abbiamo nell'armadio. Quand'è che i vestiti hanno iniziato a essere un problema? Probabilmente nel 1678, quando il Re Sole decretò che da quel momento in poi sarebbero andati fuorimoda. Assieme al proprio ministro Colbert inventò le "stagioni", con una mossa che spinse i nobili follower a rinnovare il proprio guardaroba almeno due volte l'anno, garantendo continui flussi di denaro alle casse statali. Da quell'innesco prese a formarsi l'ingranaggio perfetto che conosciamo oggi, da cui sembra impossibile sfuggire, che arriva a produrre oltre cento miliardi di capi all'anno, per la gran parte realizzati a prezzi stracciati e destinati nel giro di poco tempo a finire dimenticati in fondo ai nostri armadi o gettati via. Un sistema perfetto per pochissimi, ma insostenibile per tutti gli altri. Lo ha drammaticamente dimostrato il crollo del Rana Plaza, in Bangladesh, dove oltre mille operaie e operai tessili sono morti, perché costretti a lavorare in un edificio pericolante. La moda non poteva e non può fermarsi. Ma come può avere senso continuare così? Partendo da questa domanda Matteo Ward ci guida in una ricognizione attraverso l'insostenibilità del sistema moda contemporaneo, i quattro pilastri su cui poggia e sui quali possiamo far leva per contribuire a tracciare scenari migliori. Una prima possibile via di uscita alla portata di tutti? Dare ai vestiti lo stesso valore che diamo al cibo, perché una maglietta e un pezzo di pane provengono dalle stesse fonti essenziali ed entrambi hanno un impatto sul nostro organismo. Acquistare solo ciò che ci serve (o quasi), consumare meno e meglio, scegliere con consapevolezza, pretendere, per quanto possibile, maggiore chiarezza su ciò che compriamo, far sentire la nostra voce come consumatori e come cittadini. Fuorimoda! è un viaggio tra le strade di un'industria tentacolare, in cui Ward si rivolge sia a chi acquista, sia a chi i vestiti li crea, alla ricerca di soluzioni percorribili per catalizzare un processo di cambiamento. Per restituire al fashion design il potere di partecipare e preservare la varietà del mondo, per riscoprirne la bellezza e comprendere che una moda responsabile non è un'opzione per pochi, ma una necessità di tutti.
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Kla 05 gennaio 2025Fondamentale
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