Futurismo da ripensare. Ediz. illustrata - Giorgio De Marchis - copertina
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Letteratura: Italia
Futurismo da ripensare. Ediz. illustrata
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Descrizione


"Fili metallici, di cotone, lana, seta, d'ogni spessore, colorati. Vetri colorati, carteveline, celluloidi, reti metalliche, trasparenti d'ogni genere, coloratissimi, tessuti, specchi, lamine metalliche, stagnole colorate, e tutte le sostanze sgargiantissime. Congegni meccanici, elettrotecnici; musicali e rumoristi; liquidi chimicamente luminosi di colorazione viariabile; molle; leve; tubi, ecc." (Manifesto della ricostruzione futurista dell'universo, Milano, 11 marzo 1915)

Dettagli

22 maggio 2007
78 p., ill. , Brossura
9788837051105

Valutazioni e recensioni

  • MARIO COBUZZI

    Libro che oscilla tra la bontà di alcune posizioni e la demenzialità di altre. Innanzitutto si può affermare che la parte dedicata a Balla è abbastanza buona,priva di incongruenze,ma molto didascalica:in pratica tale analisi aggiunge poco o nulla allo studio critico della figura e dell'opera dell'artista. Come si diceva,posizioni condivisibili si altrnano ad altre inaccettabili. Più che condivisibile il giudizio sulla fine del Futurismo,che porta l'autore a considerare giustamente il secondo futurismo come una mera parentesi provinciale nel contesto del panorama europeo del periodo;altrettanto condivisibile,seppur più problematica e meritevole di approfondimenti,l'ipotesi di un ruolo nullo avuto da Balla nella nascita e nello sviluppo dell'Astrattismo. Venendo alle tesi assurde proposte dall'autore:l'indagine filologica,in teoria ovviamente indispensabile,se realizzata con eccessivo fanatismo e senza senso critico,può condurre a sostenere delle autentiche sciocchezze:questo libro ne è una piena dimostrazione. Come si possono considerare futuriste opere come il "Nudo che scende le scale" di Duchamp?Con quali basi possono dirsi futuristi artisti come Chagall o Delaunay?Se le fonti dell'epoca sostengono tutto ciò,vuol dire che tali fonti sono in errore:errore dovuto alla mancanza di quella lontananza storica che permette alla critica di poter leggere chiaramente e oggettivamente(quasi sempre è così)i fatti del passato. De Marchis sembra non tener conto dei cento anni passati e dei tanti e validi studi sul Futurismo che nel frattempo sono stati condotti.

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Foto di Giorgio De Marchis

Giorgio De Marchis

Giorgio de Marchis è docente di Letterature portoghese e brasiliana presso l’Università di Roma Tre. Ha tradotto autori portoghesi, angolani e mozambicani.

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