I giustizieri della rete. La pubblica umiliazione ai tempi di Internet

Mi aspettavo un’analisi più approfondita sull’impatto delle gogne pubbliche online, su come le persone ne escono, se ne escono, e invece niente di tutto questo viene davvero esplorato. Il titolo in italiano è fuorviante (anche se questo non incide sulla qualità del libro, è un dettaglio rilevante per chi sceglie cosa leggere). Il libro è un miscuglio di riflessioni vaghe, in cui il concetto di vergogna si confonde con il senso di colpa, l’imbarazzo, il pudore, senza che ci sia un vero tentativo di approfondimento. Le storie personali riportate non riescono a costruire un discorso coerente e sembrano più funzionali a suscitare pietà che a fare luce su un fenomeno così complesso e attuale.

Ottima riflessione sull'onda emozionale spesso negativa, generata dai commenti dei singoli sui social network. Risalta la contraddizione tra il desiderio di notorietà delle persone e l'incapacità di comunicare e approfondire le tematiche. L'accanimento patologico della folla, richiama forme arcaiche seppur evolute tecnologicamente, di gogna mediatica. Lettura scorrevole, consigliato ai frequentatori di social.