La grande guerra contadina in Urss. Bolscevichi e contadini (1918-1933). Con una selezione dalle Lettere da Kharkov. La carestia in Ucraina e nel Caucaso settentrionale nei rapporti dei diplomatici italiani - Andrea Graziosi - copertina
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La grande guerra contadina in Urss. Bolscevichi e contadini (1918-1933). Con una selezione dalle Lettere da Kharkov. La carestia in Ucraina e nel Caucaso settentrionale nei rapporti dei diplomatici italiani
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Descrizione


I primi quindici anni dell'Unione Sovietica furono dominati da una guerra feroce tra bolscevichi e contadini e nomadi di più nazionalità che avevano dapprima apprezzato il sostegno dei comunisti alla divisione della terra e la loro denuncia dell'imperialismo grande-russo. Il conflitto, in tre atti, si concluse tragicamente tra il 1931 e il 1934 quando Stalin, dopo aver imposto la fame ai kazaki per rifornire le città sovietiche, trasformò le carestie provocate dalle sue politiche in strumenti per sottomettere chi rifiutava la «seconda servitù» imposta alle campagne dalla collettivizzazione. L'Ucraina, già granaio d'Europa, fu uno dei teatri principali di questa guerra e Stalin, che negli anni Venti ne aveva appoggiato la «costruzione nazionale», vi adottò nel 1932 politiche di sterminio dei contadini, ritenuti base del movimento nazionale ucraino, e di liquidazione delle élite politiche e culturali. La «decostruzione» nazionale che ne seguì impose una versione sottomessa e provincializzata di una cultura ucraina la cui esistenza non fu tuttavia negata. Affondano in quel periodo le loro radici tanto il nazionalismo grande-russo di cui Stalin avviò allora una rivitalizzazione poi sanzionata dalla vittoria del 1945, quanto un sentimento di alterità ucraino, che si nutrì del trauma dell'Holodomor. Il libro è composto da un testo su questa guerra, scritto nel 1996 sulla base delle fonti d'archivio resesi disponibili dopo il crollo dell'URSS, e da un'ampia selezione dei bellissimi e terribili rapporti diplomatici italiani sulla grande carestia ucraina del 1932-33, che l'autore pubblicò più di 30 anni fa. Una nuova introduzione dà conto dei recenti sviluppi della ricerca, che ha indagato i legami tra guerra contadina e carestie e insistito sulla natura plurale e differenziata di queste ultime, inserendo il caso sovietico negli studi comparati sulle carestie politiche e i genocidi del XX secolo.

Dettagli

7 giugno 2022
222 p., Brossura
9788833671932

Valutazioni e recensioni

  • Blazko
    Un libro fatto di "a malapena"

    Da studente di storia contemporanea ho comprato questo libro nella speranza di trovare un contenuto affine a quello di libri inglesi dal contenuto analogo. Così non è stato: Graziosi dà una panoramica molto generale della complessità dei rapporti tra contadini e autorità russo-sovietiche negli anni dal 1917 al 1933. Eventi che assunsero un vero e proprio carattere bellico-ribellistico come la Makhnovscina in Ucraina orientale, a Tambov o in Siberia sono appena accennati e la sfida aperta al governo del Comitato Centrale e Lenin a malapena evidenziate. Alla fine della prima parte, dedicata per l'appunto alla descrizione degli eventi e le dinamiche contadine, il lettore non sentirà di aver appreso qualcosa in particolare e rimarrà con l'amaro in bocca. La selezione di lettere da ambasciatori e delegati italiani nella seconda parte, seppur ripetitiva, resta comunque gradevole per comprendere la prospettiva fascista al nuovo stato sovietico.

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