Ho incrociato questo titolo varie volte nella mia vita. L'ultima è stata leggendo il Dizionario della Letteratura per Ragazzi di Teresa Buongiorno, e finalmente mi sono decisa a recuperarne la lettura. Fournier, che inizia a scriverlo a 16 anni (praticamente essendo coetaneo dei suoi protagonisti) e lo pubblica dieci anni dopo, non riesce neanche a godersi il successo, perché muore appena ventisettenne in guerra. Ma ci lascia questa sua unica opera che è un inno malinconico all'adolescenza, all'amicizia, all'amore. Francois, figlio di un maestro in un borgo rurale francese, fa amicizia col nuovo arrivato, Meulnes, che è tutto quello che Francois non sente di essere: avvenente, intelligente, carismatico. Non riesce però a partecipare all'avventurosa sparizione di qualche giorno di Meulnes, vivendola a posteriori tramite i racconti, i segreti, le scoperte scritte e trovate per caso. Vi troverete varie volte a pensare se state leggendo di un'illusione, un sogno, una magia -le persone e la tenuta trovati da Meaulnes sembrano talmente effimere da essere personaggi di una lanterna magica -, ma in qualsiasi punto della vostra vi trovate, non vi sembra che sia la vostra stessa adolescenza un'allucinazione (personale come collettiva)?
