Non è un libro "facile" e "per tutti", bisogna infatti avere un minimo di conoscenza della storia e della società turca fra la fine dell' impero ottomano e l'inizio della repubblica ed accettare poi i tempi lunghi della narrazione, le descrizioni immaginifiche ma talvolta ripetitive e surreali, i discorsi ed i dialoghi spesso fantastici e quasi onirici. Fatta questa premessa il romanzo che per lunga parte tratta delle vite parallele dei due protagonisti ha numerose pagine di vibrante lirismo nelle rappresentazioni quasi pittoriche di ambienti, paesaggi, atmosfere di una remota isola del Levante. Sono forse queste le pagine più suggestive ed emozionanti del libro . Profondo e ribadito è poi il rifiuto della guerra ed il dramma di chi lo ha vissuto lasciando strascichi ed esiti profondi ed indelebili nel cuore e soprattutto nell' anima. Il finale, anche se svolto in modo piuttosto elaborato e dispersivo, è comunque un inno alla possibilità degli uomini di ritrovare la pace e vivere in armonia facendo di un lembo di terra conteso non un inferno, come spesso succede, ma un paradiso da condividere.
Guarda l'Eufrate rosso di sangue
Non esiste riparo dal vento della Storia. Così, nei primi anni del Novecento, neppure l'Isola delle Formiche, piccolo lembo di terra bagnato dal Mediterraneo, è immune dagli sconvolgimenti che il tramonto dell'Impero ottomano porta con sé. Abbandonata in seguito all'esodo coatto della popolazione greca, l'Isola offre agli occhi del giovane ufficiale turco Poyraz Musa un paesaggio immobile e meraviglioso. Ma tra gli orti rigogliosi e le spiagge deserte si aggira un fantasma silenzioso. È poco più di un'ombra, eppure la sua presenza pervade ogni angolo dell'Isola. Perché per Vassilis, ultimo greco rimasto, è una questione di vita o di morte: ha giurato di uccidere chiunque oserà calpestare la terra dei propri avi, e ora che il suo nemico ha finalmente un volto, è pronto a ingaggiare con l'invasore una ossessiva, implacabile caccia all'uomo. Ma il tragico passato dei due trasformerà il conflitto in un commovente incontro tra sopravvissuti. In "Guarda l'Eufrate rosso di sangue" Yashar Kemal rivisita un capitolo dimenticato della storia turca celebrandone passioni e contraddizioni.
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Anno edizione:2012
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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maria pintimalli 09 ottobre 2012
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