Un testo scandito da racconti di vita mischiata alla guerra; di sorellanze e solitudini, di infanzie cicatrizzate male sulla pelle di chi diventò vecchio prima ancora di poter essere giovane: per la fame, la perdita, la scomparsa dell'innocenza. Mi sono sentita privilegiata leggendolo, anche indignata, anche sconvolta, sorpresa. Anche, però, speranzosa.
La guerra non ha un volto di donna. L'epopea delle donne sovietiche nella seconda guerra mondiale
Se la guerra la raccontano le donne; se a farla raccontare è Svetlana Aleksievic; se le sue interlocutrici avevano in gran parte diciotto o diciannove anni quando sono corse al fronte per difendere la patria e gli ideali della loro giovinezza contro uno spietato aggressore, allora nasce un libro come questo
22 giugno 1941: l'uragano che Hitler ha scatenato verso Est comporta per l'URSS la perdita di milioni di uomini e di vasti territori e il nemico arriva presto alle porte di Mosca. Centinaia di migliaia di donne vanno a integrare i vuoti di effettivi e alla fine saranno un milione: infermiere, radiotelegrafiste, cuciniere, ma anche soldati di fanteria, addette alla contraerea e carriste, genieri sminatori, aviatrici, tiratrici scelte. Attraverso un lavoro di anni e centinaia di conversazioni e interviste, l'autrice ha ricostruito il volto della guerra al femminile, che ''ha i propri colori, odori, una sua interpretazione dei fatti ed estensione dei sentimenti e anche parole sue''.
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Anno edizione:2017
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Valka 12 novembre 2022Un libro che mi ha insegnato tanto
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FILIPPO MEDIN 29 ottobre 2019
Quando si affronta il tema della guerra, si affronta la storia e, nello specifico, la storia dell'uomo inteso come appartenete al genere maschile. La storia dell'uomo è intrisa di dati, di retorica, di memoria, le storie delle donne riportate dalla Alelksievic sono, invece, crudelmente e assurdamente reali e ci riportano in tempi e luoghi che sembrano non appartenere al genere umano... Da leggere assolutamente
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Simona Mollia 24 novembre 2016
Tante piccole e brevi storie per raccontarne una lunga, tragica e sanguinosa: la seconda guerra mondiale in Russia. In Russia la guerra ha avuto, se non un volto, un’anima di donna e non solo; ad un certo punto le donne oltre a rivestire i soliti compiti a loro adatti, come infermiere, cuciniere, lavandaie e quant’altro hanno deciso di imbracciare le armi, nel vero senso del termine: si sono arruolate nell’esercito volontarie! Hanno seguito corsi di addestramento e sono partite per il fronte come tiratrici scelte, aviatrici, e qualunque compito fossero in grado di svolgere. Aleksievi? raccoglie lungo gli anni le testimonianze delle sopravvissute che hanno avuto la forza e il coraggio di ricordare e raccontare la loro esperienza e i motivi che le hanno indotte ad una scelta così azzardata e degna del coraggio che sole le donne a volte riescono a tirare fuori nei momenti più critici della storia. Assolutamente da leggere per capire appieno il significato della seconda guerra mondiale. Straziante.
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