Pubblicato a Parigi nel 1836, questo documento raccoglie le "ultime parole dell'Imperatore".
L'imperatore, confinato a Sant'Elena, fiaccato nel corpo e nell'anima, ma ancora straordinariamente lucido, detta al fedele Marchand il suo testamento politico, ricostruendo l'intera vicenda umana di Giulio Cesare: dalla guerra gallica al confronto finale con i suoi assassini. L'Empereur riflette sull'Imperator vittima di una congiura; entrambi hanno raggiunto l'apice del potere per poi essere sconfitti dalla storia, ma con la differenza - segnalata da Luciano Canfora nella sua Introduzione - che l'uno proveniva dal cuore dell'aristocrazia romana e l'altro era stato spinto in alto dalla Rivoluzione. La campagna di Gallia rappresenta il primo momento di identificazione di Napoleone con Giulio Cesare: è l'episodio che prepara la strada alla conquista del successo e Bonaparte lo associa alla sua campagna in Italia. Così nella "dittatura democratica" di Cesare, Napoleone ravvisa l'antecedente del tipo di potere da lui instaurato e che da lui prenderà nome: bonapartismo.Venditore:
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A cura di Annalisa Paradiso, introduz.di Luciano Canfora. Roma, Salerno Ed. 2021,cm.12,5x19,5, pp.192, brossura copertina con placchetta applicata fig.a colori. Coll.Faville,30.
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Anno edizione:2020
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