Se la tua risposta al titolo della recensione è sì, ti consiglio vivamente di comprare questo libro: perché "Hamartía" è un libro che si legge tutto d'un fiato e ti tiene sulle spine, col desiderio di sapere cosa succederà a Lucas e Cristiano. Rossana non delude mai: catapultandoci nella Roma degli anni sessanta, ci regala un altro romanzo meraviglioso, in cui il nostro Lucas è alla ricerca dell'equilibrio tra il suo amore per Dio e un amore più terreno, carnale e viscerale... Il suo Cristiano. Perché in fondo ne vale sempre la pena di amare una persona, nonostante tutte le difficoltà che questa scelta possa comportare. E quindi, l'andèm a vedè na cosa bella?
Hamartía
Questa è la storia di Lucas e Cristiano, che hanno fatto di tutto per non innamorarsi. In questa storia, Roma ha fatto di tutto "pe faje di' de sì".
«E la certezza che tutta la bellezza che Roma mostra così sfacciatamente al mondo non è nulla in confronto a quella che tiene gelosamente custodita dentro di sé, nei palazzi, nei cortili, nei giardini, persino nello spazio di una serratura. Non sapevo che, oltre la porta avevo davanti, avrei scoperto che certe persone sono come certe città.»
Roma, 1967. In un caldo pomeriggio di giugno Lucas, giovane americano in cerca di un alloggio provvisorio, suona all'appartamento di via del Pellegrino trovato tramite un annuncio. Dentro sente qualcuno che canta un pezzo dei Beatles con una pronuncia terribile. Quella canzone è Lucy in the Sky with Diamonds. Subito gli è chiaro che in quella casa, inscritta nella cornice perfetta dell'Arco degli Acetari, non parlerà mai la sua lingua: Cristiano, l'esuberante proprietario, ha un accento marcatamente romanesco, ma questa non è la sua unica caratteristica. Cristiano vive liberamente la sua omosessualità ed è maledettamente attraente. Nonostante appartengano a due mondi lontanissimi, i due iniziano una relazione molto intima che investe in pieno le loro vite. Entrambi infatti hanno alle spalle un passato col quale devono fare i conti ogni giorno: Cristiano è alle prese con una famiglia che non appoggia le sue scelte; Lucas, invece, con una scelta che contrasta col suo desiderio. In una Roma all'alba di profondi cambiamenti culturali e sociali, segnata dagli episodi di Valle Giulia, tra personaggi eccentrici, Lucas scoprirà cosa significa avere degli amici e una famiglia, e dovrà decidere a quale amore restare fedele.
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Anno edizione:2025
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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fiorellaaa_dilo 31 luglio 2025A voj vedè na cosa bella?
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@booksndan 19 luglio 2025
★★★★ Ciò che ho apprezzato maggiormente di Hamartía è la capacità straordinaria dell’autrice di mettere sullo stesso piano l’amore per Dio e l’amore omosessuale, due dimensioni che sempre vengono rappresentate in contrasto o addirittura in conflitto. Rossana Soldano riesce invece a trattarle con delicatezza e profondità, evitando semplificazioni e cadute retoriche. Un equilibrio non facile, ma da lei gestito in modo impeccabile. Un altro aspetto che mi ha colpita profondamente sono le ambientazioni. Cristiano, uno dei protagonisti, mi ha letteralmente aperto gli occhi su Roma. Abitando a circa un’ora dalla città, mi è capitato spesso di visitarla pensando con distacco ai monumenti e ai luoghi storici, domandandomi cosa vedessero i turisti in “questi tre sassi messi lì”. Eppure, attraverso lo sguardo e le emozioni dei personaggi, Roma prende vita, diventa un luogo intriso del loro amore, e adesso sento il desiderio di tornarci per viverla e percepirla con occhi nuovi. Ovviamente ho amato anche la storia d’amore tra Lucas e Cristiano, nonché il percorso di scoperta e accettazione di sé che i personaggi compiono, reso ancora più toccante dal fatto che la vicenda si svolga negli anni Sessanta, un periodo storico decisamente meno aperto rispetto a oggi. Ci sono, tuttavia, anche alcuni elementi che mi hanno convinta meno. Nella parte in cui Lucas si rifugia in una sorta di convento (scusate ma non ricordo il nome), dopo aver lasciato la casa di Cristiano, la narrazione risulta un po’ ripetitiva e perde di ritmo. Inoltre, la vicenda parallela dello zio Gino e della ragazza ebrea mi ha lasciata perplessa, per la scelta del luogo e del giorno in cui viene ambientata, ma preferisco non approfondire. Nel complesso, Hamartía è un romanzo strepitoso, capace di emozionare e di toccare corde profonde. La scrittura è fluida e coinvolgente, e posso dire di averlo chiuso con le lacrime agli occhi. Sono anche molto felice di aver partecipato alla presentazione del libro, perché mi ha permesso di comprendere aspetti e sfumature che da sola forse non avrei colto.
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Manu99 02 aprile 2025Rossana non delude mai
Pensavo che dopo 'come anima mai' non ci sarebbero stati libri in grado di sorprendermi e invece mi sbagliavo. Ho letto questo libro in un giorno, non sono riuscita a metterlo giù nemmeno per un secondo. Mi ha lasciata con il fiato sospeso fino all'ultima pagina. Non vedo l'ora di poter leggere un'altro suo romanzo.
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