Inesatto essere. Fluire del sommario conscio di una poetessa da strapazzo

Nasco e cresco a Mirafiori Sud quartiere popolare, operaio. Non sempre pronto a capire animi sensibili. Non c'è tempo per lo spirito, intorno è tutto molto crudo e violento. Intorno ai sedici anni stravolgo la mia realtà e inizio ad avvicinarmi agli ambienti di libertà e cultura. Conosco il mio primo e unico amore, a cui dedico quest’opera. Lui mi insegna cos'è l'amore ma la mia insicurezza, la mia rabbia, distruggerà tutto lasciando solo il ricordo dell'idillio eporediese. Istrutta dalla fine di questo amore prendo un Fiat fiorino, ci metto un divano dentro e parto col mio cane alla ricerca di fortuna in Francia. Lì conosco e costruisco la mia famiglia itinerante. Condividiamo sogni e valori. L'obiettivo è stare fuori dal Matrix, essere liberi davvero. La poesia è, dalla prima che ho scritto a sedici anni, il collante fra gioia e dolore. La mia bombola d’ossigeno in un mondo così inquinato e ti inquina. Inesatto essere è quindi il grido di Silvia, che ora viene condiviso e messo a disposizione dei lettori.