Questo testo, a cura di Foucault, si divide in 2 parti. La prima è un'ottima rappresentazione, con documenti originali, delle narrazioni che si incrociano nella costruzione giuridico-psichiatrico-sociale del criminale. Pierre Rivière è l'assassino che "viene parlato" dai medici e dai compaesani, anche da coloro che non lo conoscono, ma che ne hanno sentito parlare. Pierre Rivière è l'assassino che si narra, nel lungo memoriale, costruendo i legami che andranno a giustificare il suo delitto e le decisioni prese dalla giuria, fino alla grazia, fino al suicidio. La seconda è la rilettura, proposta da vari studiosi fra cui anche Michel Foucault, del percorso giuridico come narrazione, di uno dei primi casi di intersecazione di vari saperi. In conclusione, "Io, Pierre Rivière, avendo sgozzato mia madre, mia sorella e mio fratello..." è un testo interessante, che può funzionare anche da chiave di lettura per i processi odierni, dove la biografia, la diagnosi psichiatrica, l'opinione sociale e il discorso giuridico vanno a costruire un'unica grande narrazione sul soggetto, prima ancora che sull'evento.
Io, Pierre Rivière, avendo sgozzato mia madre, mia sorella e mio fratello... Un caso di parricidio del XIX secolo
Nel giugno 1835 un giovane contadino normanno, Pierre Rivière, sgozza una sorella, un fratello e la madre per "liberare" il padre dalle persecuzioni della moglie. Arrestato, Rivière stende una "memoria" in cui racconta la storia della sua famiglia e i moventi del suo gesto. Questo documento, è tutt'altro che l'opera di un folle: lungi dal risolvere i dubbi dei giudici, li pone davanti a nuove domande: che cosa è la pazzia? È possibile che il criminale perda la ragione per un solo istante, che deliri su un solo oggetto, conservando intatto il resto delle sue percezioni? Ben presto il caso Rivière diventa un momento significativo della partita di potere tra i giudici e i medici, ansiosi di affermare la nascente psichiatria. Michel Foucault e i suoi allievi del Collège de France hanno raccolto e discusso in questo volume tutta la documentazione apparsa sulla vicenda: le perizie medico-legali, le dichiarazioni dei testimoni, gli articoli dei giornali, la "memoria" di Rivière. Gli autori hanno rinunciato di proposito agli scandagli della psicoanalisi e dell'antropologia culturale per concentrare l'analisi sui rapporti tra scienza e potere, tra individuo e strutture sociali di controllo. Per questa via il libro offre un contributo originale al dibattito sulle grandi istituzioni custodialistiche e repressive, cui lo stesso Foucault ha partecipato con le sue magistrali ricerche sulla clinica, il manicomio, la prigione. Prima edizione 1976 nel "Nuovo Politecnico".
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ALESSANDRO BUSI 17 agosto 2010
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