Io e te = amore. Stelle cadenti series

Ho appena finito di leggere il libro e sento già nostalgia di Nova e Quinton. In questo ultimo romanzo troviamo un Quinton spaesato, che finalmente dopo mesi di "reclusione" in clinica esce di nuovo all'aria aperta ed è in difficoltà ad affrontare il mondo reale. Tutto sembra essere amplificato, le sensazioni che prova, la paura di un'eventuale ricaduta, il rimorso e il terrore di non riuscire ad andare avanti totalmente. Nova d'altra parte ha continuato la sua vita, è andata avanti cercando sempre di aiutare tutti, a partire dal suo coinquilino Tristan e alla sua migliore amica Lea. In un momento di coraggio Nova chiama Quinton per sapere come sta, dopo tutto questo tempo senza essere riuscita a sentirlo, e da questo piccolo gesto tra di loro si instaura nuovamente quella connessione che li ha sempre tenuti uniti, come legati da un filo invisibile. Non mancheranno alti e bassi, momenti in cui Quinton rischierà davvero di lasciarsi andare, momenti in cui la pressione psicologica manderà in crisi Nova, momenti in cui la vita e il futuro sembreranno troppo difficili da affrontare. Eppure, passo dopo passo, insieme, riusciranno a conquistarsi le loro piccole vittorie e ad ottenere importanti traguardi: l'amore, la speranza, la rinascita, la libertà.

È una storia molto intensa, la Sorensen è bravissima a calarsi nei personaggi, sia per quanto riguarda la parte dialogata, sia per le introspezioni. Adopera un linguaggio adatto per le giovani generazioni, e soprattutto rispecchia perfettamente suoni, parole e pensieri di ex tossicodipendenti. È uno New adult a tutti gli effetti, che di sicuro non ha le sfumature del rosa – se non per qualche stucchevole intervento – quanto piuttosto un alternarsi bianconero fra risalite spirituali ardite e battaglie interiori faticose. Devo ammettere che la veridicità con cui Jessica Sorensen tratta l’argomento delicato delle dipendenze mi ha convinto, seppur non amo questo genere di storia tormentata e determinati argomenti trattati. Non sono affatto nelle mie corde. Ma un romanzo va guardato, al di là dei propri gusti stilistici. Non basta dire mi piace o non, bisogna osservare la vicenda a 360 gradi, tralasciando le considerazioni personali. Se lo consiglio?!? Certo che si, a chi piace il genere, e a chi è nelle condizioni di leggere qualcosa di così toccante. Perché questo è un romanzo di riflessione non di evasione.