Avendo letto in precedenza "Vita avventurosa di Charlie Summers" probabilmente mi aspettavo un altro racconto confezionato con lo spiccato senso di umorismo britannico che tanto mi era piaciuto nel primo. Qui non manca un senso dell'umorismo, solo che è molto più nero. Un romanzo singolare che racconta l'autodistruzione di un uomo. Un uomo brillante nel lavoro, ma con difficoltà a socializzare che quando sembra sentirsi liberato da questa involontaria eclusione dal mondo, quando pensa di essere finalmente uscito dalla bolla di solitudine in cui ha vissuto a lungo si ritrova, in realtà, a intraprendere inconsciamente il cammino verso il suo autoannientamento. Un libro certamente originale ... molto alcolico.
