It Serve You Right to Suffer

Fin dalle prime note di una travolgente “Shake It Baby” ci si rende conto che quest’album del 1966 è da annoverare tra i migliori dell’immortale John Lee Hooker: non è poco, vista la nutritissima discografia del nostro. L’inimitabile voce lupina, la chitarra incalzante (sia che graffi, sia che ipnotizzi come in “Country Baby”, nell’immobile “Decoration Day” e soprattutto in una delle più inquietanti versioni mai incise della title track) trovano sponda nel discreto ma fondamentale apporto di grandi jazzisti – è un disco impulse! – come Barry Galbraith (alla seconda chitarra) e Milt Hinton (al contrabbasso), mentre alla batteria siede Panama Francis e William Wells punteggia implacabile con il suo ruvido trombone il boogie “Money”.