Jum fatto di buio. Olga di carta - Elisabetta Gnone - copertina
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Letteratura: Italia
Jum fatto di buio. Olga di carta
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Descrizione


Tutti sapevano che Olga amava raccontare bene le sue storie oppure non le raccontava affatto, e quando la giovane Papel attaccava un nuovo racconto la gente si metteva ad ascoltare...

È inverno a Balicò, il villaggio è ammantato di neve e si avvicina il Natale. Gli abitanti affrontano il gelo che attanaglia la valle e Olga li riscalda con le sue storie. Ne ha in serbo una nuova, che nasce dal vuoto lasciato dal bosco che è stato abbattuto. Quel vuoto le fa tornare in mente qualcuno che anche Valdo, il cane fidato, ricorda, perché quando conosci Jum fatto di Buio non lo dimentichi più. È un essere informe, lento e molliccio, senza mani né piedi. La sua voce è l’eco di un pozzo che porta con sé parole crudeli e tutto il suo essere è fatto del buio e del vuoto che abbiamo dentro quando perdiamo qualcuno o qualcosa che ci è caro. Jum porta con sé molte storie, che fanno arricciare il naso e increspare la fronte, e tutte sono un dono che Olga porge a chi ne ha bisogno. Perché le storie consolano, alleviano, salvano e soprattutto, queste, fanno ridere. Dopo Olga di carta - Il viaggio straordinario, ritorna la vita del villaggio di Balicò con una storia che ne contiene tante, come in un gioco di scatole cinesi, come in una farmacia d’altri tempi piena di cassetti da aprire per tirare fuori la medicina giusta per ciascuno di noi.

Per i lettori di tutte le età.

Dettagli

6 novembre 2017
224 p., ill. , Rilegato
9788869183492

Valutazioni e recensioni

  • Le storie raccontate da Olga sono molto intriganti.

  • Tornare a Balicò con Olga, Bruco e tutti gli abitanti è stato un po’ come sentirsi di nuovo a casa. Sotto la neve invernale della festosa cittadina, Olga torna con una nuova storia, anzi no! Tante storie e tanti protagonisti tutti diversi eppure tutti accomunati dall’incontro con Jum. La magia della penna di Elisabetta Gnone è quella di farti sentire parte della storia, di partecipare come se fossi lì a vedere tutto ciò che racconta perché ogni storia in fondo parla anche di ognuno di noi. Nelle nostre differenze, nelle vite che abbiamo vissuto, siamo tutti accomunati da felicità e dispiaceri, amicizie e addii, impegni e divertimento. Attraverso questa favola dolce e malinconica ma potente come un fuoco che divampa, possiamo riconoscere il nostro buio, accoglierlo e accettarlo. È vero, il vuoto non svanisce ma può diventare piccolo piccolo fino a non sentirlo e se ci lasciamo aiutare dagli amici tutto può diventare migliore. Le storie di Olga sono magiche, e non perché narrano solo di avventure e fanno riflettere, ma perché curano. In Olga ci sono moltissime tematiche eppure nonostante l’importanza degli argomenti trattati non viene meno il piacere della lettura e la leggerezza delle fiabe. Perché di questo si tratta, fiabe narrate dentro la cornice di una grande fiaba di cui ci sentiamo alla fine parte anche noi. Come gli abitanti di Balicò anche io amo le storie di Olga, ma quando narra di Jum fatto di buio tutti gli abitanti si spaventano, la voce di un mostro divoratore si sparge per il paese spaventando tutti e lasciando spazio a pregiudizi e superstizioni che creano solo confusione e problemi. Per questo è importante ascoltare, ma ascoltare davvero, prima di dare giudizi o di mettersi in allarme. Il costo è molto alto se lasciamo alla paura il potere di guidare le nostre azioni in cerca di un colpevole esterno pur di non vedere davvero cosa abbiamo nel nostro cuore. Se solo ci fermiamo un attimo ad accogliere quel buio e a riconoscerlo per ciò che è allora ne saremo avvolti per un attimo per scoprire che non è più minaccioso, ma dolce e confortevole perché fa parte di noi e siamo noi a decidere il ruolo che deve avere nella nostra vita. Avere paura di Jum gli da solo potere perché come dice Olga in realtà questa storia fa ridere! Ridere di cuore perché dopo i racconti di Olga rimaniamo pieni di coraggio, fiducia e speranza. Il dolore non va ignorato ma va compreso e accettato. Parlare di tematiche così difficili come la paura, il dolore, l’abbandono e la morte in libri per bambini non è mai un compito semplice. Eppure Elisabetta Gnone lo fa con una capacità straordinaria, la sua penna dipinge con dolcezza tutte le sfaccettature della vita senza nasconderci niente, senza proteggerci ma dandoci gli strumenti per affrontarla con tutti noi stessi. Questo secondo libro di Olga mi ha emozionato ancora di più del primo, è forse meno avventuroso perché la storia non è un viaggio straordinario ai confini del mondo, ma tante favole che portano diritto dentro noi stessi. Eppure dopo questa lettura mi sento arricchita e adesso che lo conosco non temo più Jum, so come sconfiggerlo e penserò sempre a Olga, Valdo e gli altri. In attesa della prossima avventura e della prossima storia.

  • LUIGI NUNZIANTE

    Che siate bambini o adulti non importa, sognare con Olga e con le sue storie sarà per voi piuttosto semplice. Una storia che parla di storie, un racconto nel racconto, per sensibilizzare i lettori su diverse tematiche e per comprendere che la tristezza può essere sconfitta facilmente, con un pizzico di coraggio e tanta buona volontà. Il romanzo è ricco di spunti e possiede una trama scorrevole e ricca di colpi di scena, nonostante sia un romanzo per bambini. Se avete amato il romanzo precedente o Fairy Oak, questo non potete assolutamente perderlo!

Conosci l'autore

Foto di Elisabetta Gnone

Elisabetta Gnone

1965, Genova

Elisabetta Gnone è stata direttore responsabile delle riviste femminili e prescolari della Walt Disney, per la quale nel 2001 ha creato la serie a fumetti W.I.T.C.H., destinata a un successo mondiale. Nel 2004 ha pubblicato il primo libro della fortunatissima saga di Fairy Oak, che ha conquistato il cuore di milioni di giovani lettori nel mondo. Negli ultimi anni Elisabetta si è dedicata alla scrittura del suo nuovo romanzo Olga di carta (Salani editore, 2015), una storia sull’importanza di raccontare le storie. Nel 2020 scrive una nuova storia della saga Fairy Oak. La storia perduta (Salani) e nel 2021 Il destino di una fata (Salani).

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