Jung e Neumann. Psicologia analitica in esilio. Il carteggio 1933-1959
Le lettere tra Jung e Neumann confermano l'enorme stima di Jung per il suo allievo. Il carteggio accompagna in lui due metamorfosi parallele. Ebreo berlinese perseguitato, Neumann rinacque come un fondatore culturale in Israele; contemporaneamente si trasformò da apprendista in interlocutore di Jung. La profondità dei suoi scritti lo rivela come un terzo potenziale pilastro della psicoanalisi dopo Freud e Jung: ma la morte a 55 anni gli ha impedito di realizzare tutti i suoi potenziali. Le sue lettere sono radiografie dell'inconscio collettivo e pronosticano sia le catastrofi dell'Europa sia le tensioni che avrebbero percorso lo stato d'Israele. Il carteggio si interruppe nel 1940. Quando riprese nel 1945 Neumann si era rinnovato attraverso una solitaria autoanalisi. In questo periodo abbozza teorie che unificano psicologia, antropologia, teologia; e descrive il rapporto tra l'evoluzione della psiche individuale e quella collettiva. Molti suoi scritti attendono ancora di esser pubblicati.
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Anno edizione:2016
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