Legami mortali. La ragazza che veniva dal freddo

Il romanzo è una commistione di generi. Se con il prologo il libro ci immerge in un’atmosfera inquietante, nei primi capitoli la narrazione vira su tematiche ben più leggere e apparentemente frivole, quali quelle del romanzo erotico. È però solo il preambolo che prepara il terreno a un intreccio torbido e oscuro, dove la suspense e il ritmo incalzano sempre di più, pervadendo il lettore di angoscia. Ci sono elementi che attingono dal mondo del thriller, dall’universo della teoria della cospirazione nonché dall’horror, fino ad arrivare ad attingere dalla distopia. Dal punto di vista stilistico il romanzo è stato scritto con cura e presenta una sintassi snella e mai pesante. Le 158 pagine scorrono talmente velocemente che lo si finisce nell’arco di una giornata, col desiderio di sapere cosa accadrà all’interessante protagonista con cui è impossibile non empatizzare. Sorprendente il simbolismo visivo, onirico e allegorico creato dall’autore, nonché le descrizioni dei paesaggi e i riferimenti al mondo dell’arte, in grado di evocare rappresentazioni impressionistiche. Auspico e attendo con impazienza un eventuale seguito

Ho letto questo libro del giovane autore Martin B. in due giorni. La storia di Magda e la scoperta di questo mondo misterioso, nascosto dietro alla figura del neurochirurgo Steven Hale, mi hanno letteralmente conquistato fin dall’inizio. La storia, inizialmente molto leggera e frivola, si srotola man mano e rivela dei particolari inquietanti che tengono sempre più col fiato sospeso. La parte finale, ricca di colpi di scena, fa ovviamente pensare ad un sequel. Per quanto mi riguarda, oltre alla trama, mi hanno colpito molto le descrizioni accurate dei paesaggi e delle visioni oniriche, dai quali si viene immediatamente catapultati in un immaginario visivo ricco di colori e simboli. Sicuramente un libro da consigliare, anche per il modo “giovane” e scorrevole in cui è stato scritto. Attendo con ansia i prossimi sviluppi.