Molti lo considerano un capolavoro, ma onestamente io non capisco tutto l’hype. La metafora della redenzione è chiara, ma la narrazione sembra girare a vuoto, senza una vera direzione. Per me, poco coinvolgente.
La leggenda del santo bevitore. Racconto
La leggenda del santo bevitore fu pubblicato per la prima volta nel 1939, pochi mesi dopo la morte di Joseph Roth, esule a Parigi – e può essere considerato, per molti versi, il suo testamento, la parabola trasparente e misteriosa che racchiude la cifra del suo autore, oggi riscoperto come uno dei più straordinari narratori di questo secolo.
Il clochard Andreas Kartak, originario come Roth delle province orientali dell’Impero absburgico, incontra una notte, sotto i ponti della Senna, un enigmatico sconosciuto che gli offre duecento franchi. Il clochard, che ha un senso inscalfibile dell’onore, in un primo momento non vuole accettare, perché sa che non potrà mai rendere quei soldi. Lo sconosciuto gli suggerisce di restituirli, quando potrà, alla «piccola santa Teresa» nella chiesa di Santa Maria di Batignolles. Da quel momento in poi la vita del clochard è tutta un avvicinarsi e un perdersi sulla strada di quella chiesa, per mantenere una impossibile parola.
È come se il clochard volesse ormai una sola cosa nella sua vita – rendere quei soldi –, e al tempo stesso non aspettasse altro che di essere sviato da innumerevoli pernod, da donne che il caso gli fa incontrare, da vecchi amici che riappaiono come comparse fantomatiche. Tutta la straziata dispersione della vita di Roth – e soprattutto dei suoi ultimi anni, quando, proprio a Parigi, trovava una suprema, ultima lucidità nell’alcool – traspare in questa immagine di un uomo ormai tranquillamente estraneo a ogni società, visitato da brandelli di ricordi, generosamente disponibile a tutto ciò che incontra – e in segreto fedele a un unico e apparentemente inutile voto.
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Autore:
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Collana:
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Edizione:36
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Anno edizione:1985
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Ilariamercury 14 marzo 2025Mi ha lasciato perplessa
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Mari 04 marzo 2025niente di che
Breve racconto sulle debolezze umane che non ho particolarmente apprezzato.
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Massimiliano 10 gennaio 2025Breve, ma intenso
Racconto breve dell'autore austriaco che da un saggio delle sue doti. Un racconto ironico, che lascia un gusto amaro.
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