Si tratta in realtà di un racconto (che dà il titolo al libro) e di un romanzo. Lezione di calligrafia è un vero gioiello dove tutto quello che conta è la scrittura, se non addirittura solo la calligrafia. Le brevi storie accennate, pur nella loro drammaticità (l'io narrante lavora in tribunale) sembrano solo essere lo spunto per poter scrivere. "La lettera maiuscola, Sof'ja Pavlovna, è l'inizio di tutti gli inizi, perciò cominceremo da quella. Volendo, è la stessa cosa del primo respiro, il vagito di un neonato. Solo fino a poco fa non c'era nulla, il vuoto, e per altri cento o mille anni avrebbe potuto non esserci nulla, ma ecco che all'improvviso questa penna si piega a un'ineffabile volontà superiore e traccia una maiuscola senza potere più fermarsi. In quanto primo movimento della penna che tende verso il punto, è anche segno di speranza e paradosso dell'essere. Nella prima lettera, come nell'embrione, è racchiusa tutta la vita a venire fino alla fine, lo spirito, il ritmo, l'impeto e l'immagine." Curiosità stilistica veramente notevole: la voce femminile ha sempre un nome diverso che fa riferimento a tutta la tradizione letteraria russa (da Puskin a Pasternak). Sarebbe bello poterlo leggere in lingua originale per apprezzare meglio le descrizioni delle lettere dell'alfabeto cirillico. Bellissimo. Un vero capolavoro. "Perchè ancora non si è mai verificato un caso, neanche il più lungo e ingarbugliato, alla fine del quale, dato che non c'era più nulla da aggiungere, la penna non abbia messo un punto." Memorie di Larionov invece si presenta come un lungo romanzo tipico della letteratura russa dove il protagonista racconta la sua storia ambientata nell'Ottocento mettendo in risalto le immense discriminazioni e l'abisso enorme tra i pochi ricchi (o comunque possidenti) e la popolazione sottomessa. Bello.
Lezione di calligrafia
Un racconto lungo, ''Lezione di calligrafia'', e un romanzo, ''Memorie di Larionov'', tenuti insieme dal tema della scrittura. Una magistrale esercitazione allo scrivere e la confessione privata di un anziano possidente, attraverso le quali l'autore ci consegna il ritratto di un paese immutabile, assolutamente attuale: la Russia come metafora dell'impossibilità e del naufragio umano, dell'eterno scontro tra progetto e destino, tra vita e storia. Titolo originale: ''Urok kalligrafii'' (1993).
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Autore:
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Traduttore:
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Collana:
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Anno edizione:2011
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Formato:Tascabile
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