La libertà di pensiero e di espressione da «Trattato teologico-politico»
“Il diritto di pensare e di esprimersi liberamente non è trasferibile. Né può essere soppresso dal potere politico [...] Qualsiasi Stato che non riconosce la libertà di pensiero e di espressione è destinato all’instabilità.” Queste parole non sono state scritte da un blogger, cinese, turco o saudita alla fine del 2016, ma nel 1670 da Baruch Spinoza. Sono concetti di una modernità e di un’attualità sconcertante, seppur tre secoli e mezzo ci distanziano dalla loro esposizione. Baruch Spinoza scriveva appena vent’anni dopo la pace di Westfalia, che pose fine a una delle più vergognose e sanguinose guerre che squassarono per trent’anni l’intero continente europeo. Questo pamphlet, da leggere in poco più di un’ora, raccoglie i brani più significativi del capolavoro di Baruch, il Trattato teologico-politico; un sistema di pensiero che è stato il primo ad aver scardinato le consolanti certezze della religione cristiana e a influenzare tutto il successivo pensiero in Occidente. L’opera e la vita di Spinoza sono ancora oggi un esempio e un’esperienza per un mondo che sembra aver gettato al vento l’eredità di Westfalia.
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Anno edizione:2017
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