(Asti 1560 ca - Milano 1628) drammaturgo italiano. Visse alla corte di Torino e poi, dopo il 1597, a Milano. Di lui restano, oltre a una scarsa e occasionale produzione poetica, la tragicommedia giovanile Adelonda di Frigia (postuma, 1629) e 3 tragedie: Judith, Esther (entrambe pubblicate nel 1627), ricavate da episodi biblici, e La reina di Scotia (1628), sulla vicenda di Maria Stuarda. Centrale nel teatro di Della V. l’intuizione del contrasto, tipicamente controriformistico, tra fede religiosa e ragion di stato. Altri suoi motivi caratteristici sono la coscienza della fragilità umana, il senso sacrale della regalità, il turbamento di fronte alla bellezza femminile, l’ansia di purificazione. Nel linguaggio alterna momenti di denso lirismo ad altri di più scarna e concettosa sentenziosità.