"Nome d'arte di Frederick Liedtke, regista statunitense. Attore nel vaudeville dal 1892, regista a Broadway attorno al 1910, giunge a Hollywood nel 1917. Marito dell'attrice E. Bennett, che lo introduce negli Ince Studios, si dedica alla regia, dirigendo spesso la stessa Bennett, e alternando alcune prove d'attore (Scandalous Tongues, Lingue scandalose, 1922, di V. Schertzinger). Intanto D. Fairbanks lo sottrae all'anonimato affidandogli la regia movimentata e brillante di Il segno di Zorro (1920), in cui N. dirige magnificamente l'azione, contornata da profili psicologici grossolani ma ingenuamente efficaci, come nel successivo I tre moschettieri (1921). La Famous Players gli affida il fascino mediterraneo di R. Valentino (Sangue e arena, 1922), e l'esperto N. ne mantiene intatto il magnetismo erotico pur nel tripudio kitsch; anche il mélo passionale, in cui R. Novarro colma il vuoto lasciato da Valentino, gli risulta congeniale (Il tuo nome è donna, 1924) nonostante il passaggio alla Metro (Sulla via dell'abisso, 1924). È tuttavia il più grande successo degli anni venti, il melodramma storico Ben-Hur (1926), a offrirgli, nella superba e dispendiosa messa in scena, la possibilità di girare due spettacolari scene d'azione: la corsa delle bighe e la battaglia navale. Funzionale al fascino della Garbo (La tentatrice, 1926) in drammi sgangherati (La donna misteriosa, 1928), non sopravvive al sonoro, tentando le ultime regie in Gran Bretagna e tornando per breve tempo al mestiere d'attore."