Regista, autore e attore, Pino Petruzzelli nasce a Brindisi e, dopo gli studi a Roma, lavora per mettere la cultura al servizio di importanti cause sociali, andando a conoscere in prima persona le realtà che poi racconta.
Nel 1988 crea con Paola Piacentini il Centro Teatro Ipotesi, che si occupa di temi legati al rispetto e alla conoscenza delle culture. Inizia così un viaggio che lo porta dalle riserve indiane del Nuovo Messico fino ai territori della ex Jugoslavia. Per anni attraversa le nazioni dell’area mediterranea vivendo come e con le persone che incontra. È ospite in case palestinesi e israeliane, dove tocca con mano la fatica di vivere quel conflitto, dall’una e dall’altra parte. Dorme sotto lo stesso tetto di chi trascorre la propria vita nei deserti. Conosce l’attore algerino Rachid, scampato a un attentato terroristico in cui fu sterminata tutta la sua compagnia teatrale rea di aver rappresentato un testo scomodo. In Albania incontra chi ha conosciuto le torture e le prigioni del regime comunista di Enver Hoxha.
Da questi viaggi nascono spettacoli in cui racconta la profonda umanità di chi è costretto a vivere situazioni difficili. Scrive così Piccolo viaggio lungo il Mediterraneo e, con il giornalista Massimo Calandri, Marocco, Albania e Il G8 di Genova.
Nel 2004 scrive Grecia e Zingari: l’Olocausto dimenticato.
Nel 2005, con Predrag Matvejevic’ e Massimo Calandri, scrive Periplo Mediterraneo, un testo che racconta la vita di chi, in un Mediterraneo tutt’altro che pacificato, vive sulla propria pelle gli orrori della grande Storia.
Nel 2006 con L’Olocausto di Yuri racconta le responsabilità che ebbero scienza e medicina durante il nazismo.
Nel 2007 percorre l’Italia di chi vive lavorando la terra e, dagli appunti di quel viaggio, nasce lo spettacolo Di uomini e di vini, dedicato alla vita e alla fatica dei vignaioli.
Non chiamarmi zingaro è del 2008.
(dal sito di Chiarelettere)