Kabir era un umile tessitore, ma anche uno dei più grandi mistici indiani. Costretto a lasciare Benares/Varanasi, perché scomodo sia per gli Indù che per i musulmani, osannato dopo la morte da entrambi. Apprezzato da Tagore. Kabir è semplice, ma nella sua semplicità ogni parola ha il peso di un tesoro. Nacque nel 1440, ma nel suo cercare unione tra le religioni ed andare oltre ai dogmatismi è vicinissimo al nostro Mondo. Parole di miele.
Il flauto dell'infinito
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Autore:
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Editore:
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Collana:
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Anno edizione:2008
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SIMONA PRIOTTI 03 marzo 2019
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