La Marklund non finisce di sorprendere. Questa volta è alle prese con il rapimento del marito, che con una delegazione europea si trova tra Somalia e Kenia. Lettura affascinante...
Linea di confine. Le inchieste di Annika Bengtzon. Vol. 9
Dopo tre anni trascorsi a Washington, Annika Bengtzon è da poco rientrata alla redazione di Stoccolma della "Stampa della sera", pronta ad affrontare una nuova inchiesta: in un sobborgo della capitale, sotto un mucchio di neve nei pressi di una scuola materna, è stato ritrovato il corpo di una donna, l'ennesima giovane madre accoltellata alle spalle. La quarta vittima in poco tempo. Mentre Annika è assorbita dalle indagini su quello che ormai gli organi d'informazione hanno deciso essere un serial killer, Thomas, il marito ritrovato ora funzionario al ministero della Giustizia, è a Nairobi per partecipare a un convegno sulla sicurezza internazionale. Un viaggio intrapreso quasi per noia che si trasformerà nel peggiore degli incubi. L'intera delegazione di cui Thomas fa parte viene sequestrata al confine tra Kenya e Somalia, i rapitori esigono un riscatto irragionevole e impossibile da esaudire. Per Annika, comincia un periodo di trattative estenuanti e, sembrerebbe, senza speranza: nessun governo europeo ha intenzione di cedere alle folli richieste avanzate da un gruppo di ribelli dell'Africa Orientale, così gli ostaggi cominciano a cadere, giustiziati, uno dopo l'altro. Reporter professionista come l'eroina della sua serie, Liza Marklund conosce molto bene il mondo dei media, troppo spesso a caccia d'intrattenimento più che d'informazione, e i meccanismi usati per distorcere la realtà a proprio uso e consumo.
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Anno edizione:2014
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Il primo libro che leggo di questa autrice scoprendo poi che invece avevo visto un paio di puntate della serie televisiva Annika, crime reporter. La storia è appassionante, negli ultimi anni gli scrittori scandinavi mi piacciono molto, quello che manca, rispetto per esempio a Mankell, è l'atmosfera nordica e quei personaggi un po' cupi e malinconici tipici proprio di quella letteratura del Nord Europa. Annika è una persona energica, decisa, una donna, come tante di noi, che cerca di conciliare lavoro, famiglia, figli, in cui si riesce facilmente a riconoscersi. Una trama avvincente per un romanzo ben scritto.
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carla spera 16 maggio 2016
Premetto che non è il primo libro che ho letto della Marklund, ma uno dei tanti della serie Annika Bengtzon; io la adoro perché la sua scrittura è scorrevole e introspettiva intorno al personaggio femminile che si divide tra lavoro e famiglia, in cui tutte noi ci riconosciamo. In questa avventura si delineano i tratti di una condizione africana purtroppo ancora conosciuta, il rapimento che vedrà l'epilogo definitivo col marito Thomas implicato in esso. Consigliato a chi ha letto i precedenti romanzi.
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