‘Lumi d’Agosto’ non è altro che il titolo di una poesia che da’ anche il nome all’intera raccolta poetica. Il titolo rimanda al mese che, forse più di ogni altro, incarna l’Estate, nel corso del quale si mescolano due opposti stati d’animo: il massimo della gioia per il pieno godimento della ‘vacanza’ e, al contempo, l’incombente nostalgia per l’esperienza felice che si appresta a concludersi per lasciare posto al ritorno alle città, al proprio lavoro, alla routine e al tran tran quotidiano. È dunque il mese che a pieno simboleggia le contraddizioni e gli opposti propri dell’animo umano, e della natura stessa, ove al massimo della luce corrisponde la tenebra più profonda (v., ad esempio, proprio la poesia ‘Lumi d’Agosto’), all’amore più vero e duraturo un sentore quasi di immobilità e morte (v. le poesie ‘Per Cora’, ‘L’abbaglio’, ‘Stella cadente’, ‘L’ultimo falò’), all’eternità e al divenire la fugacità della vita umana e di tutte le cose che ci circondano, animate e non, nella prospettiva, pur sempre, di un ciclico ritorno (v., per limitarmi solo a qualche esempio, ‘Plenilunio’, nonché ‘L’eterno ritorno’). Le poesie presentano una notevole musicalità (ancora una volta, mi limito a un solo esempio che ritengo significativo in tal senso: ‘Luna calante’) e sono estremamente immaginifiche, ossia riescono a suscitare nella memoria del lettore molte immagini e a riportare in vita emozioni, sentimenti, pensieri, ricordi... persino incontri, sguardi e luoghi... quasi come se in quelle esperienze, chiaramente personali, dunque individuali del poeta (che, in quanto siciliano, trae chiaramente ispirazione dalle bellezze della sua terra) si celasse (e, al contempo, si schiudesse) qualcosa di universale, in grado di interpellare in prima persona ciascuno, in un mescolarsi e fondersi di passato, presente, futuro. Consigliato a chi non ha ancora smesso di sognare e di credere che sottile è la linea che separa sogno e realtà e che viviamo in molti mondi e, citando alcuni versi dell’A., in «occulti universi di sale.../racchiusi tra gocce minute,/ d’immenso torpore/ abissale» (da ‘Novilunio’). Interessante, in proposito, la prefazione alla raccolta di Vittoria Alliata, ‘Elogio del sognante’, che ben coglie questa caratteristica dello stile poetico dell’A. Suggestiva la copertina, che riproduce un’opera di Roberto Weigand, ‘Pipa’, assolutamente in linea con la sensibilità che parrebbe emergere dalle poesie dell’A., il cui pregio più evidente è, a mio avviso, esprimere con semplicità, limpidezza, pacatezza il groviglio di sentimenti e pensieri che agita l’animo umano. Inoltre, non c’è mai disperazione nei versi dell’A. (e anche questo lo ritengo un pregio): l’esperienza della morte e della fine di tutte le cose non appare l’ultima parola, quella definitiva sugli eventi; emerge piuttosto quasi un’intima consapevolezza che anche la situazione in sé più pregna di negatività ha, pur sempre, un risvolto positivo, o meglio non può fare a meno del suo risvolto positivo e, anzi, lo ricerca in una tensione continua verso il raggiungimento di un’armonia, non necessariamente perfetta, ma indubbiamente compiuta. Certo non casuale mi sembra, in tal senso, una delle due citazioni poste dall’A. a prefazione della raccolta: Dove c’è molta luce, / l’ombra è più nera (J.W. Goethe). Dell’A. si segnala anche il suo primo libro di poesie, ‘Il segreto di Cora’, consigliabile qualora si fosse interessati a comprendere l’evoluzione poetica dell’A., imprescindibile qualora ci si volesse addentrare nella ricerca di Cora, una misteriosa eterea fanciulla che fa, per così dire, da trait d’union tra le due opere dell’A., alla quale – probabilmente non a caso – è dedicata la prima poesia contenuta in ‘Lumi d’Agosto’.
Lumi d'agosto
Il mese di agosto, sospeso tra il massimo picco dell'estate e il precoce incombere dell'autunno, è quello che più di ogni altro illumina idee poetiche e concezioni filosofiche sul rapporto tra i cicli naturali e le stagioni dell'esistenza umana. I "lumi" che dona agosto sono quelli di una conoscenza misterica, che sfugge alla luce diretta del sole, ma che rifulge nei contrasti d'ombra e nel bagliore lunare. È la conoscenza della paradossale identità inconscia tra principi opposti: tra luce e oscurità, fugacità ed eternità, amore e morte, divenire e circolarità. In una breve ma folgorante serie di variazioni sugli stessi motivi archetipici, "Lumi d'agosto" non è una consueta raccolta di poesie. È piuttosto un concept-album poetico in cui ogni parte si definisce in relazione al "tutto", e in cui ogni aspetto della vita umana si riscopre intimamente legato alla natura e all'universo, in una panteistica dimensione cosmica. Adottando un linguaggio fondato sull'immediatezza espressiva e sulla ricerca sonora, "Lumi d'agosto" dà vita ad un suggestivo intreccio di immagini simboliche, ritmi musicali, reminiscenze fiabesche e folkloristiche, con echi dal repertorio della canzone popolare.
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Autore:
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Editore:
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Anno edizione:2014
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In commercio dal:1 gennaio 2014
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Francesca Terranova 20 agosto 2014
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