Madré

Ci sono nomi che resistono al tempo. Non scompaiono, si nascondono. Restano chiusi in una scatola, tra le pieghe di un fazzoletto, in una fotografia che nessuno ha mai incorniciato. Basta un gesto – aprire un cassetto, stendere la tovaglia, pronunciare una parola – perché tornino a respirare. Madré è un romanzo di memoria e di presenza. È la storia di ciò che rimane quando le voci si spengono, e di ciò che ritorna quando qualcuno trova il coraggio di dire i nomi. Nelle cucine e nelle piazze, tra stoviglie che tremano al passaggio dei treni e fazzoletti bianchi che si alzano al vento, la vita continua a parlare anche quando sembra ridursi al silenzio. Le pagine raccolgono il peso e la leggerezza dei gesti quotidiani: il pane spezzato, l’acqua lasciata in una tazzina sbeccata, una sedia arretrata che aspetta chi non può più sedersi. Sono dettagli semplici, eppure capaci di trattenere un mondo intero. ***Madré***non racconta soltanto due esistenze lontane, ma l’intreccio di molte voci, il filo che unisce ciò che è stato perduto e ciò che non smette di farsi presente. È un libro che scava nella fragilità della memoria e la trasforma in forza, che mostra come anche l’assenza possa diventare casa. Chi lo legge non trova una storia chiusa, ma un respiro che continua oltre l’ultima pagina. Perché ogni nome, quando viene detto, resta. Sempre.