una commovente testimonianza di una pagina vergognosa della nostra storia, assolutamente da non dimenticare. ricostruzione storica basata su fonti archivistiche e orali ben scritta da leggere
La matta di piazza Giudia. Storia e memoria dell'ebrea romana Elena Di Porto
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Una donna libera, ma che nel Ventennio era vista come una specie di strega: perseguitata perché ebrea, Elena di Porto fu considerata pazza, una cellula fuori controllo all'interno del regime. In questo saggio, attraverso le numerose fonti, si ripercorre una vita e una storia.
«Gaetano Petraglia, nel suo bel La matta di piazza Giudia, storia e menoria dell’ebrea romana Elena di Porto, ricostruisce in modo esemplare, attraverso fonti archivistiche e testimonianze dirette, la straordinaria vita di una donna comune che non seppe né volle piegarsi agli sforzi congiunti di patriarcato, fascismo e antisemitismo.» - Francesco Filippi
Elena Di Porto non era affatto matta. Nata nel 1912 nell’antico Ghetto di Roma da un’umile famiglia ebraica, Elena era una donna dal carattere singolare e ribelle, profondamente anticonformista. Separata dal marito, indipendente, femminista ante litteram, antifascista convinta e temeraria, poco disposta ad accettare passivamente ogni forma di sopruso, nei suoi confronti ma anche – e soprattutto – nei confronti degli altri. Gaetano Petraglia, attraverso documenti d’archivio inediti e testimonianze orali, ricostruisce con precisione la vita di questa donna straordinaria, protagonista di una solitaria battaglia di resistenza personale contro l’emarginazione sociale, le angherie del regime e la persecuzione razziale: dalla giovinezza nel Ghetto, dove divenne presto figura nota e quasi mitica, ai reiterati ricoveri nell’Ospedale psichiatrico di Santa Maria della Pietà; dagli scontri con le squadracce fasciste nel tentativo di difendere gli ebrei dall’ennesima violenza, all’esperienza alienante del confino in varie località della Basilicata; dal ruolo, divenuto presto leggendario, giocato da Elena durante l’occupazione nazista della Capitale e il rastrellamento del 16 ottobre 1943, fino all’ultimo disperato atto d’amore che le costerà la deportazione ad Auschwitz, e quindi la morte. "La matta di piazza Giudia" è una biografia necessaria e commovente che restituisce alla nostra memoria collettiva una figura eroica, una donna che merita di essere inserita tra i grandi protagonisti dell’antifascismo italiano e tra le pioniere del femminismo, un archetipo di indipendenza, coraggio e infinita umanità.
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Anno edizione:2022
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ela_ 31 gennaio 2023da leggere
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