La metafora del Dio incarnato. Ripensare Cristo in un'epoca pluralistica

In questa importante opera teologica, John Hick confuta la tradizionale concezione cristiana di Gesù di Nazareth come Dio incarnato e auspica una reinterpretazione della divinità di Gesù alla luce della moderna critica biblica insieme alla crescente consapevolezza dell’interdipendenza tra le diverse religioni storiche mondiali. Come evidenzia nella Prefazione Paolo Gamberini sj, «La Metafora del Dio incarnato ribadisce che la dottrina dell’incarnazione non dev’essere presa letteralmente. Non c’è alcun essere preesistente che discende dal cielo e si incarna. L’affermazione che Gesù sia di natura divina e umana (dottrina della unione ipostatica) è contraddittoria e non può più essere riproposta nell’età moderna così come è stato finora. Con l’idea del Dio incarnato si vuole semplicemente evidenziare la singolarità e particolarità di un uomo della Galilea, vissuto nel primo secolo dopo Cristo, che ha esperimentato la trasformazione del suo essere umano, passando dall’auto-centramento al dono di sé agli altri e alla Realtà divina». L’opera, che potrà ispirare molte persone a guardare oltre le idee tradizionali, invita a considerare il cristianesimo in un contesto globale più ampio e diversificato, offrendo una indispensabile prospettiva per ripensare il Concilio di Nicea (325 d.C.), in cui si definì la natura divina di Gesù, in modo non puramente celebrativo e avviare al contempo nuove riflessioni.